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La bufala dell'accesso ai profili facebook del ministro degli interni

Creato il 23 maggio 2013 da Laperonza

 

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Ancora una volta torna a girare per Facebook la bufala del ministro degli interni che “HA CHIESTO (E OTTENUTO) L'ACCESSO AI PROFILI FB”. L’autore dello scherzetto (di cui non si capisce lo scopo) raccomanda di copiare e incollare “il seguente messaggio: Dichiaro quanto segue: Qualsiasi persona o ente o agente o agenzia di qualsiasi GENERE , struttura governativa o privata, NON HANNO il mio permesso (tranne su MIA richiesta esplicita e con consenso MIO personale) di utilizzare informazioni sul mio profilo… eccetera eccetera.

Ribadisco: si tratta di un’enorme stupidaggine che gira sul web ormai da anni e che ha costretto la Polizia Postale a dare formale smentita già nel 2010. La stessa Polizia Postale dichiara che “non può accedere ai profili degli utenti di Facebook, se non dopo un'autorizzazione del magistrato e con l'utilizzo di una rogatoria internazionale”. Antonio Apruzzese, comandante della Polizia Postale, spiegava nello stesso comunicato del 2010 che si trattava di un equivoco dovuto al fatto che “alcune settimane fa sono venuti i responsabili di Facebook in Italia, in seguito ad una serie di contatti che abbiamo avuto nei mesi passati con l'obiettivo di capire come funziona la loro macchina”.

Evidentemente qualcuno non ha capito o ha approfittato dell’equivoco per il solito giochino di finta notorietà su Facebook. Uno dei più longevi, questo, visto che oggi, a metà 2013, ancora rispunta e gira per il social network virale più che mai.

Luca Craia


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