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La casa dei normali. Dove non osa l’evoluzione di Francesco Manarini

Creato il 15 maggio 2013 da Nasreen @SognandoLeggend

Francesco Manarini:

Francesco Manarini

Milanese di origini non milanesi, nasce a Milano nel 1978. Laureato in ingegneria chimica macromolecolare (che, anche tra gli addetti ai lavori, non è ben chiaro cosa signichi), è ricercatore industriale presso un’azienda specializzata in tecnopolimeri in provincia di Varese. Con Eclissi ha pubblicato il romanzo noir “Quando il suo sguardo”, scritto a quattro mani con Massimo Rodighiero.

Sito: Parola di Rodman

  

Titolo: La casa dei normali
Autore: Francesco Manarini
Edito da: Eclissi Editrice
Collana: Pesci Fuor D’acqua
Prezzo: 8.00 € 
Genere:  Narrativa contemporanea
Pagine: 133 p. 
Votohttp://i249.photobucket.com/albums/gg203/nasreen4444/SognandoLeggendo/5Astelle.png
    

Trama: Benvenuti nel futuro. Un futuro dove il quotidiano è ridotto alla sua vuota, misera essenza, dove vige il gusto per il disgusto, dove a contare è l’apparire e a vincere è il peggiore; dove la lingua italiana tra i giovani è ridotta a un lontano ricordo; dove normali, ignari burattini, si muovono tra ipocrisia, giustizia apparente, disinformazione spiccia, libertà coatta e democrazia dittatoriale; dove non si ha più bisogno di trasgredire sottobanco, purché palesandolo non ce ne si faccia vanto. Il futuro, che in parte è già presente, è proprio dietro l’angolo. Non ci resta che attendere. Oppure iniziare a leggere…

Recensione
di CriCra

La casa dei normali. Dove non osa l’evoluzione. Un titolo lungo e articolato per un piccolo libro arrivato nelle mie mani tramite segnalazione sul sito di anobii, direttamente dal suo autore Francesco Manarini il quale ha ritenuto importante mettermi sull’avviso della particolarità del suo racconto. E quindi, speriamo bene!

Il contenuto di questo “libello” pguò essere riassunto in alcuni aggettivi: distopico, sperimentale, singolare, paradossale. L’autore, attraverso l’invenzione di una forma del tutto personale della lingua italiana, ci regala scene di vita quotidiana di una “normale” famiglia, i Rovato, residenti in un’alternativa Milano. 

La mamma, tutta casa e cucina; un’amorevole mogliettina. Il papà, l’uomo che porta a casa lo stipendio per mantenere la famiglia. I figli che si dividono tra scuola e divertimenti come il flipparsi davanti alla TV, PC o alla Play, da soli o in compagnia degli amici. Non mancano poi la scuola, i compiti, il bigiare e i conseguenti impreparati. I nomi di questi personaggi? Lascio a voi la libertà di scoprire quali sono e l’uso che ne fanno. Curiosi? Vedrete… sarà strano, assai! 

Il lettore si troverà a leggere un libro con tanto di manuale d’uso. Mi sono sentita come trasportata indietro nel tempo, quando sui banchi di scuola ero impegnata davanti ad una traduzione di latino e l’indispensabile vocabolario al mio fianco. Per fortuna nostra quindi, per comprendere molti dei vocaboli al suo interno, Francesco ha allegato un piccolo glossario ben fornito alla fine del testo, per agevolare appunto la totale (si spera) comprensione di questo “bizzarro” mondo, creato dalla fervida immaginazione della sua mente.

Glossario
Italieno – Italiano
appèsce: in silenzio
baganza: donna di facili costumi
chilozuccone: mille euro
gallata: molto bello, assai degno di interesse

Un mondo surreale dove ad esempio le votazioni politiche avvengono tramite SMS; dove gli strumenti musicali sono diventati obsoleti o per usare il gergo di Manarini “una roba da mummie sfigazz”. Un mondo dwove il McDonald’s regna sovrano; dove tutti sono contro tutti, dando l’impressione di essere in una trincea in assetto di guerra. Ogni cosa è vista come diversità: origini di provenienza, etnia, orientamento politico e religioso e via discorrendo.

Francesco Manarini apparirà come un sognatore, un idealista, un genio o nel peggiore (o migliore) dei casi un “totale sbalconato di testa”. Potrei definire questa sua opera come la visione di un Grande Fratello all’interno di un Truman Show. Chi è che guarda? Chi è che viene guardato?

Un opera come questa può lasciare perplessi e indecisi sul suo indice di gradimento. Francesco, sono onesta nel dirti che questo libro non rientra nei miei soliti canoni di lettura. E dato che non posso starmene come diresti tu “appèsce”(zitta), ti dico che di certo non manca di originalità e simpatia. Mi hai fatto divertire! Specialmente sul finale. Il personaggio del Nonno con il suo dialetto napoletano è una vera “gallata”.

Natica: fortuna
sbalconato: fuori di testa, privo di senso
sbullarsene: fregarsene
sfigazz: persona disadattata, oggetto di scherno
sguizza: fretta
sputare: raccontare, dire, riferire
visa: ciao, vi saluto

Posso dire sinceramente che alla fine della lettura sono ancora titubante nel dare un mio giudizio completo. Una lettura insolita, diversa dai soliti schemi conosciuti ma che nasconde in sé grandi verità che si riscontrano nella nostra realtà quotidiana. È il classico caso in cui tra un SI e un NO opterei per un politico “abbastanza”. Dopo tutto come disse Oscar Wilde: “Non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli”. Ti ringrazio per avermi dato l’opportunità di leggerlo e ti lascio con il mio più sincero in bocca al lupo. E a tutti voi, come sempre, buona lettura!


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