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La depressione è rosa: tra i 25 e i 40 anni tassi doppi rispetto agli uomini

Da Renzo Zambello

La depressione è rosa: tra i 25 e i 40 anni tassi doppi rispetto agli uomini

Le donne corrono un rischio due volte e mezzo maggiore di sviluppare la depressione rispetto agli uomini: è quanto emerge da uno studio, condotto a livello europeo, pubblicato su European Neuropsychopharmacology, la rivista dello European College of Neuropsychopharmacology, da un gruppo di ricercatori guidati da Hans Ulrich Wittchen dell’Università di Tecnologia di Dresda, in Germania.
Secondo la ricerca negli ultimi 40 anni i tassi di depressione per le rappresentanti del gentil sesso sono aumentati in particolare tra i 16 e i 42 anni a causa delle pressioni sempre maggiori dovute al dover combinare, con ritmi sempre più frenetici, esigenze lavorative, familiari e personali, e che il peso maggiore dal punto di vista mentale arriva tra i 25 e i 40 anni – età in cui gli impegni dovuti alla famiglia sono massimi – quando il rischio, rispetto ai coetanei uomini, arriva a triplicare e, addirittura, a quadruplicare. E i primi sintomi arrivano in media intorno ai 19 anni, 7 anni prima di quanto non accadesse nel passato, quando le prime avvisaglie di disturbi dell’umore arrivavano intorno ai 26. «Nelle donne i tassi di episodi depressivi diventano incredibilmente alti quando si trovano ad affrontare la doppia responsabilità di lavoro e famiglia». Wittchen spiega che uomini e donne sono ugualmente soggetti a problemi di salute mentale, ma che «mentre per gli uomini il matrimonio sembra ridurre il rischio, per le donne lo  aumenta».
Lo studio ha rilevato che a soffrire di disturbi mentali tra cui depressione, disturbi bipolari, disturbi d’ansia, insonnia e schizofrenia165 milioni di persone in Europa – circa il 38% della popolazione. I problemi più comuni sono l’ansia (14% della popolazione), insonnia (7%) e depressione (6,9%).

da: http://salute24.ilsole24ore.com    

Commento del Dott. Zambello

Per la verità non  è una novità che le donne siano più esposte  degli uomini  alla depressione ma,  poco importa,   questo  è  sempre un dato importante  sia da un punto di vista sociologico  che in  senso assoluto. Sappiamo che circa il  25% delle donne soffrirà di depressione in qualche momento della loro vita. La maggior diversità di incidenza della depressione tra uomini e donne  si manifesta già  nell’adolescenza e  si accentuerà fino ai 44 anni.  Tra i 44 e 65 65 anni la differenza è meno pronunciata ma, dopo i 65 anni , nuovamente,  le donne saranno  più a rischio degli uomini. E’ quindi certo che la depressione è più comune nella donna ma, ciò che aggrava il quadro è che spesso è accompagnata da altri sintomi tra cui l’ansia, disordini del sonno, attacchi di panico e disturbi alimentari.

Purtroppo,  spesso,  questo importante   disagio fisico-psicologico viene sottovalutato e non è raro che la donna ma, anche l’uomo,  si senta non solo  male ma anche “colpevolizzata/o”. “Con tanto problemi seri che ci sono tu stai a pensare a queste sciocchezze, dati una mossa, reagisci”. E’ una delle reazioni più comuni che la persona depressa deve subire. E’ una vera violenza, come dire ad uno che ha una gamba rotta:”…su,  su, non esagerare e poi hai l’altra, avanti, cammina,  vedrai che ce la fai”. E’ una sciocchezza, spesso una ingenuità ma che è sempre causa per chi soffre  di altro dolore.  Un vero problema  clinico sono poi le terapie. Qui spesso  giocano  non solo la difficoltà diagnostica ma anche  i preconcetti: “se stai male vai dal medico di base”.  Risultato, spesso, “la gamba rotta” viene curata dal medico di famiglia e,  non è difficile immaginare che ci saranno strascichi e cronicizzazioni. Altri, un po’ più sensibili vanno o mandano dal Neurologo, uno specialista qualificato ma che nulla ha a che fare con la mente, la psicologia. Risultato: si cura a il corpo ma non l’anima. La depressione è una malattia seria, è una sofferenza che  coinvolge tutto il Sé e deve essere diagnosticata e curata con tanta perizia e professionalità. Gli specialisti sono lo Psichiatra e lo Psicoterapeuta. Non farlo o farlo male o non mettere in atto tutti  i sistemi di prevenzione e cura che abbiamo significa non solo provocare danni ai singoli pazienti ma anche procurare un danno sociale importante. Non vi siete mai chiesti come mai tante assenze lavorative, tante persone affollino quotidianamente ambulatori medici o facciano, inutili esami clinici? Forse non è un caso che alcune Assicurazioni negli Stati Uniti d’America prevedano un premio assicurativo più basso per gli assicurati che sono in Psicoterapia.

Video Depressione e Psicoterapia :  http://www.youtube.com/watch?v=nRbevPsh5_I

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