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La droga e i ragazzi, soldi facili e noia anche ad Ischia

Creato il 27 maggio 2011 da Lupoantonio

droga-ragazziQualche giorno fa forse vi sarà capitato di sentire di sfuggita la notizia che sull’isola d’Ischia ci sono stati degli arresti per droga. Purtroppo, dati i tempi che corrono, è molto probabile che per i più la notizia sia scivolata senza molta attenzione (ed è comprensibile data la quantità impressionante di cattive notizie che siamo costretti ad ascoltare seguendo i Tg), ma per me, che sono nata e vivo ad Ischia, è stata davvero una doccia fredda. Ascoltare e leggere dettagli e dichiarazioni, mi ha portato a riflettere.

Tra le cinque e le sei della mattina del 23 maggio molti ischitani sono stati svegliati dalle sirene dei carabinieri, i quali sono riusciti a smantellare una vera e propria associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.
I carabinieri dell’isola, coordinati dalla Direzione

Distrettuale Antimafia di Napoli, sono riusciti ad eseguire dieci ordinanze di custodia cautelare (sette in carcere e tre agli arresti domiciliari), mentre qualche settimana fa erano state eseguite ben 19 ordinanze di custodia cautelare per gli stessi reati. Il dato, estremamente allarmante, è che l’età degli arrestati è tra i 20 ed i 25 anni!
So che una notizia del genere può sembrare quasi secondaria: ormai arresti del genere sono quasi “bazzecole”, però questa notizia mi ha portata a riflettere molto sul problema della droga, ed è di questo che vorrei parlare.

Quando si vive su un’isola (incantevole) come Ischia, ci si sente in qualche modo protetti, rassicurati, anche perchè la tranquillità e il modus vivendi che c’è qui è totalmente diverso dalla frenesia delle grandi città come Napoli o Milano. Ecco perchè leggere di arresti di massa per droga ti fa pensare, in primis l’età dei trafficanti: dai 20 ai 25 anni.
Perchè? Perchè ragazzi giovanissimi devono letteralmente “buttarsi via” per spacciare cocaina, hashish e marijuana? Purtroppo c’è chi risponde dicendo che sono “soldi facili”, che c’è crisi, che non si può più vivere senza lavoro e che spacciare è la soluzione.
Ma allora bisogna chiedersi: perchè i ragazzi pensano questo? Probabilmente perchè per molti di loro non c’è futuro, o almeno c’è un futuro assai incerto, una strada piena di nebbia che non si sa quali pericoli nasconda… e se non è assolutamente giustificabile è quantomeno comprensibile il perchè molti ragazzi scelgano quella che credono sia una “scorciatoia”, ma che è invece solo un vicolo cieco.

Altro punto allarmante: lo spaccio. Dal momento che c’è un’organizzazione così numerosa ed organizzata vuol dire che c’è anche un buon numero di utenti che fa uso di droga, e questo preoccupa ancora di più. Com’è possibile infatti che la droga giri nelle scuole, e non parlo solo di licei, ma addirittura, pare, anche nelle scuole medie?
Parlando di questo argomento con persone “esperte del campo” mi è stata riferita una dichiarazione di un Maresciallo dei Carabinieri che spiegava cosa pensano i ragazzi delle scuole medie e superiori della droga e perchè molti addirittura la provano già a quella età. Il maresciallo era rimasto notevolmente stupito nell’ascoltare che giovani, addirittura di dodici o tredici anni, sostengono che la droga diventa un’alternativa alla noia.

Ecco quindi che esiste un grande problema di fondo: perchè sempre più ragazzi si lasciano conquistare dalla “Sposa” o dalla “Zia Maria”, come venivano chiamate le dosi dagli spacciatori arrestati? E soprattutto, cosa intende un ragazzo o una ragazza di dodici-tredici anni quando dice che la droga combatte la noia?
La risposta, secondo me, è da ritrovare nel mondo che stiamo creando, un mondo dove c’è spazio solo per gli adulti, mentre anziani e bambini vengono dimenticati o considerati come secondari.

Poi non lamentiamoci se ci dicono che per combattere la noia usano la droga. Se cerchiamo un colpevole, non puntiamo il dito solo contro gli spacciatori, ma osserviamo la società e chiediamoci: il mondo che stiamo creando è il mondo che vorrei davvero per mio figlio?

Written by Rossella Vicidomini



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