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La freccia vallone 2013 rilancia moreno

Creato il 17 aprile 2013 da Postpopuli @PostPopuli

 

 

 

di Nicola Pucci

Compressa tra l’Amstel Gold Race e la Liegi-Bastogne-Liegi, la Freccia Vallone 2013 è retrocessa da grande classica al rango di impegno infrasettimanale in preparazione alla Doyenne, la decana delle corse del Nord. Conserva tuttavia fascino e buon lignaggio tanto che i mammasantissima del plotone ambiscono a mettersela in bacheca.

Dani Moreno trionfa alla Freccia vallone 2013 - da eurosport.fr

Dani Moreno trionfa alla Freccia Vallone 2013 – da eurosport.fr

Le pendenze micidiali del Muro di Huy, asperità che sta alla Freccia come il Poggio alla Milano-Sanremo, il Muro di Grammont – prima di venir depennato – al Giro delle Fiandre, la Foresta di Aremberg alla Parigi-Roubaix, sono il teatro dell’epica battaglia che ormai va in scena dal lontano 1936 ed ha sorriso più volte, 18 mi pare, ai colori azzurri.

Il campione del mondo Philippe Gilbert, a secco di successi quasi a dar forza alle maldicenze di porta-sventura della maglia arcobaleno; il fenomeno Peter Sagan, respinto per crampi dall’Amstel; il detentore del titolo “PuritoRodriguez, malconcio per la caduta rimediata nel Limburgo olandese… e poi, un quartetto di colombiani all’assalto, Uran, Henao, Betancur, Quintana, il Contador che cerca il primo hurrà nelle classiche che contano, Kreuziger fresco di vittoria, Gerrans sempre tra i piazzati, Valverde che ama le Ardenne, un manipolo di azzurri in attesa di rilancio, Cunego e Gasparotto, o pronti a spiccare il volo, Ulissi e Moreno Moser. Questo il quadro dei pretendenti al via di Binche, 205 chilometri di stradine disseminate di 12 cotes e due passaggi sul Muro di Huy ad imparare la lezione prima dell’arrivo lassù, un’erta al 22% di pendenza massima, dove un solo temerario canterà la lode alla vittoria e tutti gli altri imprecheranno con le gambe in croce.

Non è corsa d’attacco che si rispetti se non c’è fuga da lontano, ci pensano allora il belga Gilles Devillers e lo svizzero Pirmin Lang ad azzardare il colpaccio a lunga gittata lasciando il gruppo dopo soli 17 chilometri di gara, ben presto agganciati da Jurgen Van Goolen. Il terzetto accumula un vantaggio consistente, poco meno di 9 minuti, il plotone non può lasciarli scappare e ricuce lo strappo quando la corsa si infiamma. La Movistar lavora per capitan Valverde, la BMC tiene Gilbert al coperto, ci provano Bardet, Ten Dam e Geschke ma ai -9, sulla Cote de Villers-le-Bouillet, il gruppo si ricompatta per il finale.

Come nelle previsioni la vicenda si decide sulla rampa finale. Si arriva ai piedi del Muro di Huy con tutti i calibri da novanta piazzati nelle prime posizioni del gruppo, è il colombiano Carlos Betancur ad accendere le ostilità, Gilbert prova a rifarsi sotto ma lo spunto vincente è quello di Dani Moreno, maglia Katusha come Rodriguez un anno fa,  che salta il campione del mondo, riprende Betancur e taglia il traguardo a braccia alzate. Dopo una stagione 2012 avara di soddisfazioni, è giunta l’ora del rilancio per lo spagnolo.

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