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La querelle tra Roma fa Schifo e Marione. Una riflessione da un lettore in attesa della nostra presenza in studio in diretta

Creato il 25 novembre 2014 da Romafaschifo
La querelle tra Roma fa Schifo e Marione. Una riflessione da un lettore in attesa della nostra presenza in studio in diretta
Di là dalle sue idee e del suo approccio a molte questioni, che non sempre condivido nella loro interezza, ciò che mi piace di RFS è che non cerca mai il facile consenso.  
Come egregiamente dimostrano la maggior parte dei commenti ai suoi post, per ottenere il consenso dei più è assolutamente necessario prendere delle posizioni nette e precise a favore o contro qualcosa. E proseguire per quella via senza se e senza ma.  
Perché il calcio ha tanto successo? Secondo me non tanto per il gioco in se stesso, ma per tutto quel mondo che orbita intorno. Cioè per il tifo. O sei con me o sei contro di me. O sei della Roma o sei della Lazio. Tertium non datur. Una formula semplice, comoda e perciò di grande attrattiva.  
Che nel calcio va pure bene dato che si dovrebbe (e sottolineo il condizionale) trattare di un qualcosa attinente al divertimento. Dal latino devertere, che potremmo tradurre come "deviare", "allontanarsi". Ma da cosa? Dalla vita ovviamente.
Perché la vita non è così. Non è bianca o nera. La vita è un susseguirsi di questioni complesse e articolate. E non si vede per quale ragione i problemi di Roma, che fanno parte della nostra vita, dovrebbero invece prestare il fianco ad un approccio semplice, elementare, unilaterale. Da sempre noi tutti, anche i più intelligenti, siamo alla ricerca di quella formula che semplifichi la complessità della vita, non riuscendo mai del tutto ad abbandonare l'idea che ve ne possa essere una. 
Perché la pubblicità funziona? Perché in ogni sua declinazione mente quando ti dice di possedere quella formula. Compra questo prodotto e il tuo problema sarà risolto. Non devi fare altro. E proprio per il fatto che non dobbiamo fare altro quella menzogna ci piace e dunque ci crediamo senza troppe domande.
Quindi se si vuole il successo derivante dal largo consenso, bisogna proporre formule semplici, fatte di verità assolute e visioni unilaterali. O sei a favore di Marino, o sei contro di lui. Tertium non datur. Come per il calcio.

Guai a lasciar anche solo intuire alla gente la complessità delle cose. Per diverse ragioni: innanzitutto dovrebbero mettersi a pensare e pensare è faticoso. Assai meglio aderire al pensiero di qualcuno che (forse) ha già pensato al posto tuo. Meglio ancora se quel pensiero è suscettibile di essere deformato e snaturato in pochi semplici slogan. 
"Marino è un ladro come tutti gli altri per via della Panda". Bello. Finalmente so perché non mi piace. 
In secondo luogo, nell'intuire la complessità dei problemi, la gente potrebbe scoprire, anche solo a livello subcosciente, di esserne almeno in parte la causa. Eh ma allora proprio non lo vuoi il consenso delle persone? Ma come, tu cerchi il consenso di qualcuno che, anche solo implicitamente, accusi di essere parte del problema? Lo sai che vuol dire? Vuol dire che quella persona a cui ti rivolgi dovrebbe avere prima di tutto l'umiltà di mettersi in discussione. E poi dovrebbe passare dalla comoda posizione passiva di "vittima", perciò stesso innocente, ad una posizione almeno in parte "attiva" che lo vede al timone della sua vita, arbitro del suo destino. Dovrebbe ammettere di essere in quota parte responsabile dei suoi problemi. E dunque, e qui la cosa si fa seria, ammettere che se il problema persiste forse è anche colpa sua, della sua incapacità di essere altro da ciò che è. 

Tutti si riempiono la bocca con la parola "democrazia". "Governo del popolo". Ma lo sapete che vuol dire? Che a ciascuno di noi si richiede di passare dalla confortevole posizione di suddito, vittima irresponsabile, a quella assai più faticosa di "cittadino" responsabile. Maddai... la vera democrazia non piace a nessuno in questo paese. Il che spiegherebbe il pacifico persistere di tante di quelle cose che denunciamo come scandalose.
Meglio pensare ad esempio che traffico, spazzatura, degrado, siano colpa di qualcun altro che mettere in discussione le nostre comode abitudini. 
Oggi poi abbiamo gli immigrati che sono una manna dal cielo. Vuoi mettere il sostenere che "è tutta colpa loro", dall'ammettere che forse non fanno altro che adeguarsi alle nostre abitudini? Che la loro inciviltà si plasma sulla nostra? Con la differenza che la nostra in molti casi è ben celata dietro una bella macchina, una casa, il conto in banca e buone abitudini. Se vediamo scippare una borsetta gridiamo "al ladro", poi magari il fruttarolo amico nostro non ci fa lo scontrino da dieci anni. Ma quelli sono gli ultimi arrivati. Che caxxo pretendono? Di rubare come noi che in questo paese siamo nati e cresciuti? E' il nostro territorio, il nostro terreno di caccia. "Prima gli italiani".
Il degrado e la delinquenza della periferie sono solo colpa loro. Infatti prima c'era la fila fuori per andarci a stare. 
E quanto a Marino. Lo reputo un cretino. Ma è vero: cerca di rompere determinatati schemi. Lo sta facendo a mio avviso malamente ed ingenuamente. Soprattutto perché non vuole proprio rendersi conto del fatto che quegli schemi sono il pane quotidiano dei romani. Nel senso che ad alcuni danno da mangiare (in qualche caso ben di più di quanto i loro stomaci possano digerire), e ai più danno da parlare. Ovvero quella piacevole sensazione di essere una povera vittima, di cui sopra. 
E infatti non è un caso che la trasmissione di cui si parla (che non conoscevo e la cui registrazione ho ascoltato solo in parte perché ho la presunzione di ritenerla un insulto alla mia intelligenza) si articoli secondo il collaudato schema della "chiacchera da bar", dove uno butta lì un argomento con ilarità e sarcasmo e altri due gli fanno il coro.
Diamine non c'è gara. E' una delle formule di "discussione politica" più in voga in questo paese e forse nel mondo. La sua superficialità è la chiave del suo successo. Vuoi mettere con la rottura di coglioni rappresentata dai lunghi articoli che leggiamo in RFS. Il quale si ostina a volerci chiamare in causa, a mettere in discussione realtà che mai abbiamo osato discutere?
Gli urtisti? 1) Ci sono ben altri problemi (benaltrismo, sempre efficace), 2) citazione dotta sull'etimologia del termine (che da credibilità a un presunto ragionamento che in realtà non c'è), 3) osservazione che esistono da secoli ed alcune licenze risalgono ai primi del novecento (riferimento al sempre rassicurante retaggio storico che, giocoforza, a Roma è sempre un argomento vincente... perché, diamine, se siamo qui da venticinque secoli almeno, perché preoccuparci). Problema risolto! 
Quella trasmissione è un capolavoro a livello comunicativo. Se avessi un'attività a Roma affiderei la pubblicità a Marione.
Francesco



*Lettera impeccabile. Avremmo voluto scriverla noi, ma non saremmo stati così bravi a farlo. Parliamone. Intanto ne parleremo, a quanto pare, in diretta in studio da Marione. In settimana...
-RFS

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