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La recensione a “Attrazione di sangue” di Victory Storm by Evelyn Storm

Creato il 09 luglio 2013 da Evelynstorm

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Titolo: Attrazione di sangue
Autrice: Victory Storm
Casa Editrice: Elister Edizioni
Numero pagine: 183 secondo il mio ebook-reader
Trama: Nonostante i problemi di salute dovuti a una rara forma di anemia che ha dalla nascita, Vera vive felicemente nella fattoria della zia con il tuttofare Ahmed. La sua vita prosegue tranquillamente tra la scuola, l’amore per un ragazzo e le lezioni di catechismo, finché un giorno il cardinale Montagnard, un uomo misterioso che ha sempre vegliato segretamente su di lei, muore e subito dopo la sua vita viene stravolta, ritrovandosi a dover scappare e abbandonare la sua casa, Ahmed e la scuola. Portata a Dublino, scopre l’esistenza dei vampiri e che questa sua rara forma di anemia la rende speciale: un’arma da utilizzare contro di essi. Purtroppo i vampiri hanno ormai scoperto la sua esistenza e intendono ucciderla. Tra questi c’è Blake, uno dei vampiri più antichi e con particolari poteri che lo rendono invulnerabile. Vera non ha tempo di riflettere su ciò che ha appena scoperto che Blake la trova e la rapisce con l’intenzione di scoprire come salvare la sua specie dalla ragazza. Tuttavia i suoi piani si rivelano più ardui del previsto, soprattutto a causa dell’inspiegabile e reciproca attrazione che inizia a provare per Vera. Proprio quest’attrazione lo convincerà a suggellare un Patto d’Unione con lei, in grado di legarli per l’eternità. Purtroppo il Patto rimane incompiuto e Vera ritorna da sua zia, che per proteggerla la nasconde nel castello di Melmore, un collegio posto su un frammento della croce di Cristo che vieta ai vampiri di avvicinarsi, ma quando Vera inizierà a crearsi una nuova vita, ecco che Blake ritornerà a reclamarla. Vera sarà pronta a concludere il patto d’Unione? Riuscirà ad arrivare al cuore di Blake così chiuso ai sentimenti?
Recensione: Un’altra di quelle trame che io definisco “troppo piena di dettagli”. Se sveli troppo, chi poi recensisce sembra ricopi le stesse parole e non dica niente di nuovo, al che potrebbe sorgere il dubbio “ma questa ha letto il libro o sta solo ripetendo ciò che è detto nella sinossi?” E quindi, per non fare la “ricopiona”, dirò altro. Definirei la trama innovativa, strana e diversa. Non vedo paragoni con “Twilight”, a parte che Vera è una ragazza timida e riservata, castana, esile e non altissima, che c’è un vampiro affascinante che prima o poi si sente attratto da lei, ricambiato, e che, per un certo periodo, frequentano la stessa scuola-collegio. Ma le differenze sono molteplici: Vera crede a quello che le hanno detto, ossia di soffire di una forma di anemia che la obbliga a mangiare carne animale al sangue e, almeno una volta al mese, a bere del sangue di suino o bovino. Inoltre, lei vive con quella che crede sua zia e con Ahmed in una fattoria, il cardinale e altra gente di Chiesa si interessano a lei, vista come un’arma utile contro i vampiri. Quando Vera viene portata via verso il collegio di Melmore non può uscirne e le punizioni sono tremende: come l’essere rinchiusa in una gabbia con i topi che tranquillamente possono raggiungerla. Tutte cose che Bella di “Twilight” non ha vissuto. E lo stesso rapporto di Vera con Blake è particolare. Lui la rapisce per scoprire come salvare la sua specie da lei; inoltre i due iniziano le procedure per legarsi con un Patto d’unione, per la verità non accettato all’inizio al 100% da Vera. Patto che comunque non riescono a compiere del tutto, per questo il vampiro la raggiunge nel collegio. Leggendo la storia, ci si porranno tante domande: chi è per davvero Vera, come può uscire da quel collegio, cosa deve fare per risolvere il suo problema, cosa deve escogitare per rivedere sua “zia” e, cosa più importante, se il Patto d’unione verrà completato e se scoppierà l’amore tra Vera e Blake. Ovvio che c’è anche di più e che molti personaggi secondari fanno la loro comparsa, ma non posso dire altro o, davvero, diventa troppo. In quanto al mio parere, mi è piaciuto, anche se, per la sua stranezza, non è completamente nelle mie corde.



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