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La sinistra vuole occupare nuovamente il Quirinale, magari offrendolo al M5S, in cambio di un governo

Creato il 02 aprile 2013 da Iljester

prodiChe Napolitano stia interpretando in modo non proprio corretto la Costituzione, è fuor di dubbio. Se fosse stato un Presidente scelto dal centrodestra, probabilmente, ora il Parlamento lo avrebbe messo in stato d’accusa. Siccome però è un uomo di sinistra, egli sembra avere la piena legittimità a leggere creativamente la nostra Costituzione, fino a dare all’Italia un assetto presidenziale di fatto.

Il dubbio semmai riguarda il futuro di questa (che negli anni è diventata) sempre più (una) importante carica istituzionale. Perché è chiaro che la sinistra pare non essere intenzionata a garantire l’accesso al Colle a una figura istituzionale “neutrale” o comunque condivisa tra il centrodestra e il centrosinistra, e dunque di garanzia. A quanto ho potuto leggere, il fatto stesso che Napolitano – leggendo creativamente la Costituzione – abbia nominato i dieci saggi e abbia pensionato Bersani, potrebbe anche suggerire la strategia dell’attesa e del prendere tempo, affinché il Partito Democratico risolva i suoi contrasti interni e trovi una linea unitaria per ottenere un governo che abbia i numeri.

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Da chi poi debba ottenere questi numeri, non si sa. L’interpretazione più ovvia (e logica) suggerirebbe Berlusconi e il PDL, ma non è affatto scontato che in via del Nazareno non stiano pensando a uno accordo istituzionale con il M5S: a Grillo un Presidente della Repubblica gradito (magari Rodotà, o Prodi o addirittura la Boccassini) e al PD il Governo con i voti del M5S, ma senza Bersani premier (non gradito a Grillo). Un presidente dunque che prima premerebbe per un accordo tra il M5S e il PD e poi lo benedirebbe come il Governo del cambiamento di Bersani.

In tal caso, l’Italia rischia grosso. Rischia in chiave economica, rischia in chiave sociale e rischia, soprattutto in chiave democratica. Perché il non tanto malcelato obiettivo di questa alleanza “contro natura” sarebbe la demolizione dell’opposizione politica di centrodestra e la estromissione di Berlusconi dal Parlamento attraverso vie non proprio elettorali. A patto, però, che la UE e la Germania siano rassicurate sulla sottomissione dell’Italia ai diktat della Trojka europea. E Prodi al Quirinale, per esempio, sarebbe certamente una grande rassicurazione per la Merkel e i burocrati di Bruxelles.

Bisogna vigilare e opporsi con tutte le forze a questa terribile eventualità. L’Italia ha bisogno di destra e ha bisogno di un partito che la rappresenti in Parlamento. Non possiamo né dobbiamo permettere che la sinistra occupi tutte le poltrone, né che si accordi con il M5S al fine di ottenere sostegno a un governo che diversamente non avrebbe i numeri, perché gli elettori hanno deciso in un altro modo. Ovvero che tale alleanza poi porti alla ghettizzazione del centrodestra e “all’esilio” politico del suo leader.

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Bisogna rispettare sempre il voto degli italiani. Perché se è vero che il Presidente della Repubblica si elegge a maggioranza dopo tre votazioni, è anche vero che l’elezioni non dovrebbe mai andare oltre la terza votazione. Già il fatto che la Costituzione e la legge prevedano tre votazioni a camere unificate con maggioranze qualificate, suggerisce che i padri costituenti abbiano voluto stabilire che il Capo dello Stato deve essere una figura condivisa fra tutte le forze politiche. Del resto, a conferma soccorre il primo comma dell’art. 87 Cost.: “il Presidente della Repubblica rappresenta l’unità della Nazione.

Facciamo che davvero rappresenti tale unità e non sia invece causa di disgregazione nazionale.


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