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Laura Costantini e Loredana Falcone, ma Eibhlin non lo sa…

Creato il 20 gennaio 2011 da Iannozzigiuseppe @iannozzi

Eibhlin non lo sa…

a cura di Iannozzi Giuseppe

Laura Costantini e Loredana Falcone, ma Eibhlin non lo sa…
1. “Eibhlin non lo sa”: un fantasy. Che però non disdegna colpi di scena un po’ tanto televisivi, in stile Dallas o Dynasty. Giusto?

Partiamo dal presupposto che se per fantasy si intende qualcosa tipo Il Signore degli Anelli, non ci siamo proprio. “Eibhlin” è un romanzo con un’ambientazione contemporanea con elementi soprannaturali. In quanto ai colpi di scena, ce ne sono come è giusto che sia in ogni narrazione. Il plot con il colpo di scena lo hanno inventato gli uomini primitivi intorno ai falò notturni. E poiché si è rivelato funzionante, tale è rimasto passando attraverso Omero, Virgilio, Dante e su su fino alle soap-operas.

2.Eibhlin”, com’è nata l’idea, il cuore del romanzo?

Ci piaceva l’idea di collocare una figura particolare come una strega in un contesto diverso dal fantasy.

3. In “Eibhlin non lo sa” forte è la religiosità di alcuni personaggi, mentre in altri questa assume sfumature grottesche tipiche degli invasati. Non mancano elementi New Age e Wicca. Il vostro fantasy è portatore di un messaggio sociale e/o religioso, o siamo di fronte a una piacevole avventura e basta?

La religiosità, cronache alla mano, assume spesso sfumature che, più che grottesche, definiremmo tragiche. Era un elemento, questo, che volevamo mettere in risalto ma sempre all’interno di una piacevole avventura. I messaggi social-religiosi li lasciano a Paolo Coelho.

4. Il Mito: esso è praticamente in ogni singola pagina del romanzo, il Mito inizia dalla Creazione per arrivare fino a Merlino e oltre, per insinuarsi nel mondo di oggi, tecnologico e globale. La cultura globalizzata delle multinazionali si scontra con le superstizioni, con la magia, con il fanatismo popolare di un gruppuscolo di irlandesi ignoranti e molto all’antica, così tanto che paiono aver fatto irruzione nel tempo presente da una piega nel tempo. Perché il fanatismo, perché la superstizione, ma soprattutto perché ambientare “Eibhlin” in Irlanda?

Perché lo stesso romanzo ambientato a Frascati, ridente cittadina in provincia di Roma, non sarebbe credibile. L’Irlanda è la culla stessa di alcuni culti druidici che hanno coesistito (e continuano a coesistere) con una religiosità cattolica che assume caratteristiche di integralismo proprio per la forte spiritualità connaturata alle tradizioni isolane.

5. Prima di parlare ancora di “Eibhlin”, una doverosa deviazione: quali autori fantasy e non hanno maggiormente influenzato le vostre idee e il vostro stile, in virtù di che cosa?

Laura è una accanita lettrice di Tolkien, Stephen King prima maniera e Ken Follett, mentre Loredana adora Michael Connelly, Marion Zimmer Bradley e Patricia Cornwell. Diremmo che tirare fuori chi ha influenzato cosa è parecchio difficoltoso.

6. Laura Costantini e Loredana Falcone: vi ritenete delle scrittrici di genere? Che cos’è per voi la Letteratura?

Abbiamo frequentato e frequentiamo troppi generi per incasellarci in uno solo. Riguardo alla seconda domanda diciamo che un fatto di cronaca oggi può diventare un bel reportage giornalistico, tra una cinquantina d’anni diventerà Storia. Lo stesso vale per ciò che viene scritto: se lo merita, tra un paio di generazioni diventerà Letteratura.

7. E la narrativa popolare, invece?

Lo so che incorreremo in tuoni e fulmini, ma secondo noi tutto ciò che viene prodotto attualmente va compreso nella cosiddetta narrativa popolare. Di Dante ce n’è stato uno solo.

8. Garth Greenslade, proprio come in una fiaba, si innamora di una strega, di Eibhlin: non trovate che questa soluzione amorosa sia un po’ scontata?

Paride si innamora di Elena, una donna sposata, e scatena un casino di cui si parla ancora oggi. Non ti sembra che far fare una guerra di dieci anni per una questione di corna sia un po’ scontato?

9. Tara Greensdale è la pecora nera della famiglia Greenslade: non ha disdegnato d’avere tanti rapporti con uomini diversi, solo per riempire la sua vita vuota, scevra di qualsivoglia forma d’affetto.

Non è vero, non lo fa per riempire un vuoto: lo fa per punire il padre che la vuole diversa da quella che è.

Ma in Irlanda incontra un uomo: Seasamh, un dottore belloccio, rustico ma che viene presentato al lettore in maniera molto hollywoodiana…

Che ha di hollywoodiano un pediatra mezzo veterinario che ama la pesca e si pialla la barca con le sue stesse mani?

Per farla breve il tipo di uomo per cui ogni donna (o quasi) potrebbe perdere la testa. Tara lo sposa, per sua convenienza!

Tara lo sposa perché se ne innamora, ma nasconde l’amore per timore di essere ferita.

In “Eibhlin non lo sa” quanta importanza ha l’amore?

Nei nostri romanzi l’amore ha la stessa importanza che ha nella vita di ciascuno di noi.

Con quali differenze viene vissuto (o viene interpretato) da Garth, Tara, Seasamh e ovviamente da Eibhlin?

Questo dovranno deciderlo i lettori.

10. “Eibhlin non lo sa” è un romanzo che si schiera?

Al contrario.

Mi spiego: ad esempio, Seasamh è un fanatico, a modo suo lo è, non ammette l’aborto, crede nel valore della vita unica ed irripetibile, ma una volta a letto con Tara non può fare a meno di guardarla male, come una puttana. Chi è Seasamh?

Non è un fanatico, questo è certo. Rifiuta l’aborto come lo rifiutano molte persone che percepiscono quale dramma sia per le donne che sono costrette ad attuarlo. Lui percepisce che Tara non vuole realmente spegnere quella vita, ne è spaventata in quanto si ritiene incapace di prendersene cura, così come è stata incapace di prendersi cura di se stessa.

E voi che avete dato vita a questo personaggio, voi in chi e in che cosa credete?

Crediamo nel libero arbitrio.

11. Pierce Greenslade, padre di Tara, votato al petrolio, è il primo a definire la figlia una puttana: perché?

Perché, come dice la casting delle Veline: la da come se non fosse la sua.

Che è accaduto nell’animo di Pierce per arrivare al punto di odiare/amare la figlia in maniera così tanto feroce?

La ama perché è carne della sua carne, ma non riesce a perdonarle di non essere un maschio.

Quand’è che si è perso, che ha perso il senso della vita e perché?

Ha perso il senso della vita nel momento in cui si è votato ai soldi.

12. Scrivere a quattro mani: chi ha le idee, chi le sviluppa? Scrivete i capitoli delle vostre storie assieme, oppure ognuna di voi scrive dei capitoli e in un secondo momento li assemblate insieme?

Scriviamo insieme tutto, compreso l’indice dei capitoli.

13. Più facile o più difficile scrivere in coppia rispetto a chi invece si affida solo a sé stesso?

Né più facile né più difficile, solo diverso.

14. E’ il vostro un romanzo femminista?

No. E’ un romanzo e basta.

Leggendo “Eibhlin non lo sa…” ho avuta netta l’impressione che gli uomini siano considerati molto poco, che in certi casi vengano ritenuti solo delle appendici inutili.

Nel nostro romanzo viene restituito il giusto peso alla spiritualità più profondamente femminile, quella che scaturisce dalla capacità che nessun uomo ha né potrà mai avere: dare la vita.

15. Dio è una Madre, una figura femminile. L’idea non è particolarmente originale: per restare nel campo della fiction, già il film “Dogma” del 1999, regia e sceneggiatura di Kevin Smith, ci mostrava un Dio al femminile interpretato da Alanis Morissette.

Oh mio Dio!

Secondo voi un Dio femmina, se un dio esiste, sarebbe migliore o peggiore di uno al maschile? E: Dio secondo voi ha un sesso, e se sì, che se ne farebbe, come lo utilizzerebbe, per quali fini?

Se un dio esiste è femmina. E questo dice tutto.

16. A quale fascia di lettori è maggiormente adatto “Eibhlin non lo sa…”? Per quale motivo, se uno ce n’è?

Ci sono libri che hanno la capacità di fornire chiavi di lettura diverse a seconda del tipo di lettore. “Eibhlin”, dati alla mano, è uno di questi. Ha avuto lettori soddisfatti dai 13 ai 70 anni.

17. Promuovete “Eibhlin non lo sa…” coniando uno slogan.

Un romanzo per scoprire che le cose accadano. Basta lasciarle accadere.

Grazie Laura e Loredana, siete state assai gentili.
E’ stato un piacere tutto mio inquisirvi.

Grazie Beppe, se tutti gli inquisitori fossero stati come te, i roghi si sarebbero accesi solo per la notte di Beltane.

Eibhlin non lo sa… – Laura Costantini Laura, Loredana Falcone – Maprosti & Lisanti – 208 pp. – € 10,00

Il blog delle autrici: http://lauraetlory.blogspot.com/


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