Magazine Cinema

Le biciclette di Pechino – Wang Xiaoshuai

Creato il 04 giugno 2012 da Maxscorda @MaxScorda

4 giugno 2012 Lascia un commento

Le biciclette di Pechino
Parlare di questo film mi mette in grande difficolta’. Non e’ certo un problema di trama dal momento in cui si tratta della semplice storia di un ragazzo che dalla campagna arriva nella grande citta’ in cerca di fortuna e la fortuna ha due ruote di bicicletta da Pony Express. E’ anche la storia di un suo piu’ fortunato coetaneo, studente e con un radioso futuro davanti, futuro concesso a carissimo prezzo dalla poco abbiente famiglia che con ogni sacrificio lo mantiene agli studi.
Eppure il ragazzo vuole essere piu’ di cio’ che e’ e avere piu’ di cio’ che ha e rubera’ la bicicletta all’altro per garantirsi uno status pari ai suoi compagni di scuola a spese dell’altro che perdera’ cosi’ il lavoro e la speranza di un domani migliore.
Film del 2001 che nell’incredibile accelerazione economica e sociale della Cina, rappresenta un gap temporale che va ben oltre il decennio che oggi ci separa dalla sua prima uscita ma e’ anche un confronto inevitabile, col nostro dopoguerra rappresentato da quel "Ladri di biciclette" cosi’ diverso nel contenuto e nell’ambientazione eppure identico nella disperazione di un uomo che perdendo un semplice mezzo di locomozione, perde con esso lavoro, dignita’ e sostentamento. I paralleli pero’ si estendono oltre il tempo e le nazioni, riconoscendo nella Cina le medesime fasi di sviluppo che in Italia conosciamo bene, con tempi diversi ma sovrapponibili.
Se la Cina del 2000 assomigliava per certi versi all’Italia degli anni ’50, la stessa nazione dieci anni dopo e’ gia’ profondamente cambiata nell’economia che come un’onda con epicentro nei grandi centri urbani, si diffonde per tutto il territorio della nazione raggiungendo le zone rurali, terribilmente povere ed incontaminate dal crescente sviluppo. In realta’ nello stesso tessuto urbano, coesistono differenze che vanno oltre le classi sociali o quantomeno mostra una forbice cosi’ ampia da essere inspiegabile se non attraverso una velocita’ gestita con grande difficolta. E’ cosi’ quindi che un giovane contadino non sappia cosa voglia dire lavarsi i denti, che una bicicletta sia il piu’ grande tesoro del mondo e che una giovane donna in un palazzo di vetro si annoi tra lussi e sfarzo nell’illusione di essere ricca. 
L’idiosincrasia e’ palese nel giovane studente laddove l’esempio del sacrificio dei genitori che seminano per costruire, contrasta la pretesa dei loro figli  che esigono tutto e subito, col furto e la violenza se necessario.
Questo e’ l’inizio di una Cina amalgamata in tempo accelerato rispetto il nostro e il suo dolore e’ febbre di crescita di un corpo di adolescente presto adulto.
Ancora della Cina non abbiamo visto niente e un giorno certo riguarderemo questo film e potremo dire che e’ iniziato tutto cosi’.

Scheda IMDB


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :