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Le Delizie di Sant’Antonio da Padova

Da Anginapectoris @anginapectoris

Tra i santi più noti e venerati nel nostro paese, particolare attenzione merita Antonio da Padova, il “santo dei miracoli”, che fa ritrovare le cose perdute, ma è

Sant'Antonio da  Padova

Sant’Antonio da Padova

soprattutto un grande maestro spirituale, così come indica il titolo di “dottore evangelico” attribuitogli dalla Chiesa Cattolica.
Padova è la città del Santo, qui sono custodite le sue spoglie, e dunque il suo culto è molto sentito.
Fernando Martins de Bulhões nacque a Lisbona il 15 agosto 1195 in portoghese Santo António de Lisboa, religioso canonizzato dalla Chiesa cattolica e proclamato nel 1946 dottore della Chiesa.
Abbraccia la vita monastica a Coimbra dal 1210 (fu monaco agostiniano) e, successivamente dal 1220 frate francescano. Viaggiò molto, vivendo prima in Portogallo quindi in Italia ed in Francia.
Nel 1221 si recò al Capitolo Generale ad Assisi, dove vide e ascoltò di persona san Francesco d’Assisi. Terminato il capitolo, Antonio fu inviato a Montepaolo di Dovadola, nei pressi di Forlì.
Dotato di grande umiltà, ma anche di grande sapienza e cultura, per le sue valenti doti di predicatore, mostrate per la prima volta proprio a Forlì nel 1222: proprio per questo, prima di diventare “di Padova”, fu a lungo conosciuto come “Antonio da Forlì”.
Morì a Padova, al convento di Arcella. Ricevuta l’estrema unzione, ascoltò i confratelli cantare l’inno mariano da lui prediletto,“O gloriosa Domina”; quindi, pronunciate, secondo quanto riferito dall’Assidua, le parole Video Dominum meum (Vedo il mio Signore), morì. Aveva 36 anni ed era il 13 giugno 1231. È notoriamente e popolarmente considerato un grande santo, anche perché di lui si narrano grandi prodigi miracolosi, sin dai primissimi tempi dalla sua morte e fino ai nostri giorni. Tali eventi prodigiosi furono di tale intensità e natura che facilitarono la sua rapida canonizzazione, inferiore ad un anno (è il Santo canonizzato più rapidamente nella storia della Chiesa) e la diffusione mondiale della sua devozione, che lo rendono il santo più venerato al mondo.

Basilica di sant'Antonio da Padova

Basilica di sant’Antonio da Padova

C’e’ tanto da raccontare sulla sua vita, le straordinarie doti oratorie, la vasta cultura, i  numerosi eventi miracolosi, le  sue predicazioni, e vi rimando alla pagina su wikipedia a lui dedicata.
A Padova, dove c’e’ la Basilica a lui intitolata e dove sono custodite le sue reliquie, da lungo tempo vi era l’usanza che i frati offrissero ai poveri della città ed ai viandanti un pane che nel corso degli anni si è trasformato, a cura di maestri pasticceri della zona, in dolci particolarmente apprezzati. Ma nel resto dell’Italia, in molti paesi e città vi è l’usanza di benedire il pane che successivamente viene distribuito ai fedeli.

I Dolci del Santo

Dolce del Santo, Dolce Santantonio
(ricetta della Pasticceria estense di Padova)
Dolce da forno farcito con marmellata di albicocche, buccia d’arancio candita, pan di Spagna, marzapane di mandorle o granella di amaretti, il tutto avvolto in pastasfoglia; la sua forma particolare ricorda l’aureola posta sul capo di Sant’Antonio; è prodotto in formati da 70 gr (mignon), 400 gr e 700 gr. I prodotti vengono amalgamati, disposti a mano in vari strati con procedure codificate e particolare cura, cotti in forno, lasciati a riposare per un

dolci del Santo in preparazione

dolci del Santo in preparazione

giorno e confezionati; la durata è di tre mesi senza particolari condizioni di conservazione.

Ingredienti:
- 1 confezione di pasta sfoglia
- 3 uova
- 150 g di zucchero
- 1 cucchiaio di miele
- 100 g di farina
- 60 g di fecola
- 150 g di burro
- 60 g di mandorle tritate
- aromi di limone e vaniglia
- una manciata di uvetta
- una manciata di arancia candita
- marmellata di albicocche

Esecuzione:

dolce del Santo

dolce del Santo

Foderate uno stampo circolare del diametro di circa 22 cm con la pasta sfoglia in modo da avere degli ampi lembi di pasta che fuoriescono. Stendete sulla base un velo di marmellata di albicocche e una manciata di arancia candita e uvetta. Amalgamate le uova con lo zucchero e il miele e quando sarà ben mantecato aggiungete la farina, la fecola, il burro ammorbidito, le mandorle tritate e gli aromi.
Mescolate molto bene e versate il composto nello stampo precedentemente foderato di pasta sfoglia. Richiudete con i lembi di pasta sfoglia che fuoriescono in modo da ricoprire completamente la superficie e infornate per 35′ a 170°.

Amarettoni di Sant’Antonio
Dolce da forno, tagliato a biscotto, composto da mandorle armelline, mandorle sgusciate e tritate, zucchero, canditi di arancia, albume di uovo. L’albume dell’uovo viene montato a neve, vengono inseriti i canditi e le mandorle sgusciate, quindi lo zucchero, all’impasto viene data la forma di un grosso biscotto, viene cotto e fatto riposare per un giorno su teglie da forno; non necessita di stagionatura e per sua natura si presta alla lunga conservazione. La ricetta è tratta dal “Dolce del Santo”, del quale contengono gli stessi ingredienti. Gli amarettoni vengono prodotti a partire dal 1960
circa.

Amarettoni di sant'Antonio

Amarettoni di sant’Antonio

La ricetta tratta dal sito “Crema e panna”:
Ingredienti:
~ 2 albumi
~ 200 gr di mandorle spellate
~ 50 gr di mandorle con la pelle
~ 200 gr di zucchero
~ 50 gr di arancia candita a cubetti

Esecuzione:
Montate a neve fermissima gli albumi.
Tritate i due tipi di mandorle con lo zucchero, poi aggiungete il tutto negli albumi insieme ai canditi.
Mescolate con un cucchiaio per amalgamate bene il tutto, fino ad ottenere un impasto

il dolce del santo confezionato

il dolce del santo confezionato

piuttosto appiccicoso.
Con l’aiuto di due cucchiai, formate delle palline di impasto, depositatele sulle placche del forno coperte con carta da forno e fate cuocere a 175° per circa 13-14 minuti, fino a quando iniziano a colorarsi e i bordi diventano scuri.
Aspettate qualche minuto prima di trasferire i biscotti a raffreddate completamente su una gratella per dolci.

Pan del Santo
Dolce da forno prodotto con farina di grano tenero tipo 00, uova, zucchero, mandorle, gocce di cioccolato, granella di amaretto. La forma tradizionale e caratteristica è quella di “ciambella”.

Merletti Santantonio
Pasticcino con uova, farina, burro, mandorle affettate e marsala. Gli ingredienti vengono amalgamati, all’impasto viene data forma di pasticcino, ricoperto con mandorle affettate e cotto al forno

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