Non ha fatto a tempo a firmare l’ennesimo progetto per la restaurazione dei bordelli, vera ossessione maniacale del perbenismo di destra e adesso a quanto pare anche dei neo democristiani ex Pd,che Alessandra Mussolini è stata sbalzata al centro di casini familiari: il marito Mauro Floriani è infatti finito tra gli indagati del giro romano di baby squillo in qualità di cliente, non si sa ancora bene se effettivo o potenziale. Certo le due ragazzine romane, imprenditrici di se stesse, non avevano il registro Iva, non erano iscritte alla Camera di commercio, non avevano il certificato di idoneità’ psicologica ottenuto presso la Asl, come vorrebbe il babbeo progetto di legge, ma egualmente rappresentano quella roba là: la prostituzione che non si vede, come se nascondendola scomparissero tutti i problemi, lontana dalle strade e magari fruibile solo da una casta di privilegiati.
Fiero l’occhio, svelto il passo, delle squillo parioline: ci sarebbe da divertirsi facendo il verso alle canzoncine di nonno Benito, così come il marito fedifrago, sarebbe politicamente ineccepibile nella sua ricerca di giovinezza che si sa del fascismo è la salvezza. Certo è imbarazzante per una che un anno fa dichiarò “Se c’è un boom della prostituzione giovanile e delle studentesse credo che una buona parte delle colpe sia da attribuire ai provvedimenti economici di Monti”. Quelli stessi tuttavia che ora la vaiassa in orbace griffato, continua a sostenere. La stessa che qualche settimana fa criticò duramente un video di Madonna perché mostrava alcune prostitute a Firenze e magari non il sindaco marchettaro della Merkel.
La Mussolini interpreta benissimo, oggi ancor più di prima, la svagata politica che vuole affidare tutto al mercato, ma vuole regolamentare la prostituzione nell’illusione di trarne vantaggio fiscale, sanitario, paesaggistico: tutta gente che parla perché ha la bocca a canotto. Non immaginando nemmeno che è proprio una supposta regolamentazione a far emergere il peggio: basterebbe che s’informassero su ciò che è avvenuto altrove. O almeno che chiedessero in famiglia.