Il Governo Monti, tra mille difficoltà (leggasi veti politici incrociati), sta facendo quello per cui è stato messo lì da Napolitano e dalla BCE: risanare i conti. Impensabile farlo senza scontentare nessuno. La parola d’ordine, però, è equità.
C’è nella manovra Salva-Italia? Non abbastanza, però un minimo sì.
Ecco i provvedimenti che colpiranno i ceti agiati, i detentori dei patrimoni più elevati, il famoso 10% della popolazione che detiene il 50% della ricchezza nazionale:
- per le auto, 20 euro per ogni kilowatt oltre i 185 (circa 250 cavalli);
- per le barche, tassa di stazionamento dai 5 ai 703 euro a seconda della lunghezza;
- per gli aerei privati, imposta da 1,50 a 7,55 euro al chilo in base al peso massimo al decollo; il doppio per gli elicotteri;
- prelievo dello 0,76% (lo stesso dell’Ici sulla seconda casa) sugli immobili all’estero, calcolato sul valore di acquisto o di mercato attuale. È ragionale credere che i grossi patrimoni saranno più colpita dalla nuova Ici allo 0,4%;
- 10 per mille nel 2012 e 13,5 per mille nel 2013 sui capitali rientrati con l’ultimo scudo fiscale;
- imposta di bollo estesa a tutte le tipologie di attività finanziarie, proporzionale al valore: 1 per mille nel 2012 e 1,5 nel 2013; quelle estere ne avranno una all’1 per mille retroattiva nel 2011, uguale al 2012 e all’1,5 per mille nel 2013;
- contributo di solidarietà: le pensioni sopra 200 mila euro l’anno verseranno il 15% della parte eccedente la quota;
- le liquidazioni sopra il milione di euro formeranno il reddito tassato ai fini Irpef con aliquota massima del 43%.
Non è una patrimoniale classica e, come detto, non è abbastanza per definire la manovra equa. Ma è già qualcosa di nuovo rispetto al precedente governo.
Lo stesso Monti ha spiegato il motivo della mancata patrimoniale esplicita: calcolare precisamente i patrimoni avrebbe richiesto un lavoro di un paio d’anni, con rischio di fughe di capitali all’estero nel mentre.
Fonte: Repubblica