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Legge di stabilità – novità principali

Creato il 16 ottobre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
Il consiglio dei ministri ha approvato la legge di stabilità. Vediamo cosa prevede.

Photo credit: Niccolò Caranti / Foter / CC BY-S.

Legge di stabilità. Il Consiglio dei Ministri l’ha approvata assieme il bilancio di previsione triennale, dal 2014 al 2016. La legge di stabilità prevede diverse importanti iniziative economiche, intese a rilanciare da una parte il quadro produttivo e dall’altra rispettare gli impegni presi con l’Europa. Le principali caratteristiche della legge, che ha già suscitato reazioni contrastanti tra le forze politiche e, soprattutto, sindacati e Confindustria, sono diverse. Innanzitutto i numero: gli interventi coprono ben 11,6 miliardi di euro per il 2014, mentre nel triennio saranno complessivamente 27,3 miliardi di euro. Per il 2014 il governo prevederà sgravi fiscali per 3,7 miliardi di euro, mentre con ulteriori interventi fiscali e un taglio della spesa si recupereranno 8,6 miliardi di euro. E’ arrivata la risposta del Governo anche per due dei capitoli più controversi che le voci girate negli scorsi giorni avevano additato come passibili di modifica: innanzitutto i temuti tagli alla sanità, che, come anticipato già dal premier Letta, non ci saranno. Per quanto riguarda invece il taglio del cuneo fiscale, esso ci sarà, scaglionato sui tre anni, con 2,5 miliardi di euro nel 2014, di cui 1,5 miliardi per la riduzione dell’IRPEF per le fasce medio-basse, un miliardo per la riduzione dei contributi sociali aziendali e 40 milioni per la riduzione dell’IRAP. Per quanto riguarda la tassa sui rifiuti e servizi (la cosiddetta TARES) e l’IMU, ci sarà una sostituzione con la TRISE (tributo sui servizi), divisa in due parti di nome TARI (rifiuti) e TASI (servizi indivisibili, come anagrafe e vigili).  La riduzione delle tasse alle imprese prevista nel triennio sarà di 5,6 miliardi e di 5 miliardi per i lavoratori. L’imposta di bollo per le comunicazioni sui prodotti finanziari aumenterà dall’1,5 per mille al 2 per mille per il 2014. Tra il 2014 e il 2016 riduzione delle tasse per le imprese di 5,6 miliardi di euro e di 5 miliardi per i lavoratori. Gli incentivi per le ristrutturazioni, con un bonus del 65 per cento sulle spese per il risparmio energetico e del 50 per cento per quelle semplici saranno prorogati, mentre dal 2015 le aliquote scenderanno. Il patto di stabilità verrà rivisto e ci sarà un parziale sblocco delle risorse, per un ammontare di circa 1,5 miliardi di euro. Verranno messi a disposizione anche 250 milioni di euro per rifinanziare la social card, che avrà la novità di poter essere usata dagli immigrati in possesso di un permesso di soggiorno di lunga durata. Lo Stato dismetterà anche una parte dei suoi immobili, per un totale di 500 milioni di euro; questi verranno venduti alla Cassa Depositi e Prestiti e l’operazione servirà per ridurre il debito pubblico. L’operazione verrà ripetuta durante tutto il triennio, per la stessa cifra, per un totale di circa 1,5 miliardi di euro. Le pensioni della fascia tra 100mila e 150mila di euro lordi all’anno vedranno un prelievo forzoso del 5 per cento, quelle sopra i 150mila euro del 10 per cento e quelle sopra i 200mila euro del 15 per cento. L’operazione verrà ripetuta per tutto il triennio e i soldi serviranno a creare un fondo di solidarietà che elargirà un contributo agli esodati. Ci sarà inoltre il blocco della contrattazione per gli impiegati pubblici per tutto il 2014 e nel 2015 ci saranno assunzioni per il 50 per cento dei ritiri, mentre nel 2016 saranno il 60 per cento e nel 2017 l’80 per cento. Il piano nazionale della banda larga verrà rifinanziato con uno stanziamento di 20,75 milioni di euro, mentre il fondo di garanzia per le piccole e medie imprese avrà stanziamenti per 1,6 miliardi di euro nei tre anni. Rifinanziate anche l’università, con 230 milioni di euro e i trasporti e le infrastrutture: le Ferrovie avranno 400 milioni, l’ANAS 335 milioni e il MOSE di Venezia 400 milioni, che permetteranno di coprire finanziariamente l’opera fino al completamento.


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