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Lettere d’amore #ugandaitalia

Da Ornellaspagnulo82 @OrnellaSpagnulo

Caro Amore, dici che da lì chiamare l’Italia costa 10 euro al minuto; la prima telefonata ‪#‎ugandaitalia‬ è durata 2 minuti e 37 ma domani ti danno il telefono aziendale, meno male. Sto facendo prove tecniche per fare un buon tè freddo, hanno ragione quelli del tuo bar, ci vuole tanto tempo: questo tentativo è troppo annacquato. Ma se la casa è così grande non ci potevo venire pure io? Mi mettevi in valigia, in tasca, certo mi sarei dovuta informare sull’antimalaria, perché con gli sbalzi d’umore non sarebbe il massimo avere il nervosismo come effetto collaterale. Caro Amore, qui manchi tanto, e dì a quel cretino che non hai bisogno di diversivi. Cosa stai fotografando? I bambini con il mitra in mano? La bandiera dell’Uganda è rossa gialla e nera, con una specie di tacchino in mezzo, l’ho vista ora. Proprio oggi leggevo il primo capitolo della Storia di Elsa Morante, con quel soldato tedesco che deve partire per l’Africa.

la storia di elsa morante

Amore, dimmi perché ora che sei in Africa cambio così spesso la posizione della mia sedia intorno al tavolo.

Tante zanzare e cielo coperto: in compenso hai mangiato il pesce buono del Nilo. Qui tra poco esplode il temporale, i cani urlano e non so cosa fare. Mi sento triste da ieri sera, ho dormito troppo e ho anche sognato male. Mi chiedi di contattare Aldo perché ha provato a chiamarti e non gli hai potuto rispondere. Saperti a qualche km di distanza non è come considerare che sei in un altro continente. Ieri ho indotto al suicidio quella piccola farfalla ma non l’ho fatta apposta, volevo aprire la finestra per farla uscire e invece si è seduta sul piatto doccia e si è bagnata le ali. Ciao Amore, è venerdì e inizia l’acquazzone. ‪#‎Ugandaitalia‬ (bello chiedersi “che ore sono lì?” e sapere che si è intimamente collegati nonostante tutte le ore di differenza).

Uganda

 

Hai visto che il tacchino ha la cresta rossa e gialla?

arcobaleno

Caro Amore, oggi due acquazzoni qui a Roma, e da casa poi si vedeva anche l’arcobaleno! Nel pomeriggio è venuta Lucia e mi ha fatto ridere tanto. Mi ha raccontato che da piccola, insieme al fratello, rubò un gatto per strada e se lo portò a casa. Aveva riempito la casa di ciotole con il cibo per il gatto, che ingrassava. Una signora in lacrime parlò con sua mamma: “Il mio gatto è sparito!”, così la madre di Lucia lo riconsegnò alla proprietaria. Forse non era troppo affezionato quel gatto alla padrona, altrimenti sarebbe tornato da solo, no? Fatto sta che la padrona chiuse il gatto in casa, così non sparì più, e Lucia rideva ancora a ricordarlo.
Sono uscita nel pomeriggio e ho chiacchierato con una vecchina mentre mi riparavo dalla pioggia. Domani c’è lo stage di danza del ventre, forse la sera si va alla Festa dell’Unità con Emanuela e Luca, sull’Ostiense… è lontano, non so se ci andrò. Amore, mi sono dimenticata di avvisare Aldo, magari domani mando un messaggio. Poi se organizziamo qualcosa qui, dopo chiediamo al tuo amico per le famose tende, così si potranno mettere due sedie e un tavolino sul balcone. Ti amo, sono qui. Ciao



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