Magazine Cinema

Lezioni di Storia del Cinema con il Prof. Martin Scorsese

Creato il 23 febbraio 2012 da Presidenziali @Presidenziali
Lezioni di Storia del Cinema con il Prof. Martin ScorsesePrima di tutto, è bene precisare che ritengo Martin Scorsese uno degli artisti tra i più importanti che abbiano calcato il palcoscenico del mondo. Chi scrive queste righe, è cresciuta a pane e Taxi Driver, latte e Quei bravi ragazzi, conosce Toro scatenato,New York New York e L'età dell'innocenza praticamente a menadito, ritiene Casinò un film semplicemente perfetto, e The Departed pressoché inattaccabile. La sottoscritta, inoltre, non eliminerebbe un solo fotogramma del sontuoso The Aviator, e può affermare che alcune scene di Gangs of New York e Shutter Island le son rimaste impresse nella retina per sempreIn breve, non esiste un film di Scorsese (escluso Kundun, che per qualche motivo non ho mai visto) che sia meno che bellissimo. Avete presente lo Stregatto di Alice nel paese delle meraviglie? Ecco, per me, Scorsese è lo Stregatto convertito ai Lumiere; un funambolo dell'immaginazione, instancabile. Lui sta al cinema come Salvador Dalì sta al surrealismo. Quindi io non dubiterò mai di lui - e considerate questa premessa, una pigra risposta ad ogni singola obiezione possibile.In questo caso specifico poi, mi consola sapere che il mondo là fuori è pieno di gente che la pensa come me. Stavolta infatti, sia la maggioranza del pubblico, che buona parte dell’esecrata critica bon ton, ha compattamente esaltato Hugo Cabret. E io stessa mi accodo ai tanti che lo hanno definito un “gran film”, se non addirittura un “capolavoro”. Ché poco ci manca. Parigi, a cavallo tra gli anni Venti e Trenta. Il piccolo Hugo Cabret vive orfano, nella stazione parigina di Montparnasse riparando i giganteschi orologi che la popolano. La passione che il padre prima di morire gli ha trasmesso, è proprio quella per la cura e la riparazione degli oggetti: soprattutto di un automa, un uomo meccanico recuperato dagli scantinati di un museo, che padre e figlio tentano di far funzionare. E proprio intorno a questo automa e a un misterioso taccuino, si sviluppa la vicenda del film che evolve fino ad incrociare la figura di Georges Meliès, uno dei padri fondatori del cinema, colui che per primo ne scoprì le qualità di intrattenimento, di spettacolo, di rappresentazione dei sogni.E allora, solo un cinefilo incallito come Martin Scorsese poteva dirigere questo film. Hugo Cabret è una bella favola e una riuscita trasposizione del libro per ragazzi La straordinaria invenzione di Hugo Cabret di Brian Selznich. Ma prima di ogni altra cosa, quest'ultimo film di Scorsese è puro metacinema e al tempo stesso una dichiarazione d’amore per il cinema. E' cinema che rifà se stesso e si contempla; è cinema che contiene cinema, che contiene cinema, e così all'infinito. Pura mise an abyme. Il tutto è costruito all'interno di una vertigine citazionista, che attraversa verticalmente la storia della "macchina dei sogni" dagli inizi. Il funambolo Martin, ci trasmette il piacere quasi fisico che prova nel ricostruire i teatri di posa di Méliès, i suoi set, i suoi trucchi, le sue macchinerie. Le scene del "Le voyage dans la Lune"made Scorsese, sono quanto di più bello il cinema della nostalgia e del citazionismo, ci abbia mai regalato. La risoluzione in 3D è, senza dubbio, la migliore vista finora. Stavolta, infatti, i personaggi non navigano come pupazzoni ritagliati su sfondi incongrui, ma si fondono perfettamente con il contesto scenico. Menzione particolare, per il grandioso set creato da Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo (giustamente nominati agli Oscar), che è di una bellezza che lascia senza fiato.Film incantato e incantevole, Hugo Cabret commuove come solo il cinema più “alto” sa fare. Scorsese ci regala due ore di meraviglia. Tutto inizia con il buio in sala. E poi le immagini prendono a scendere, come coriandoli.  Molti, i lampi di genio, dalla spettacolare scena iniziale, a certi piani lunghi che solo ad immaginarli viene da perdersi.  Il resto, è solo gran bel cinema.
voto: 8.5
Voto redazione--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Ang: 8   |   Presidente: 7

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines