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Liberazione: la festa a Torino

Creato il 24 aprile 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Continuare a celebrare la Liberazione dopo 70 anni significa ricordare e riproporre anche per il futuro i valori fondativi, del nostro Stato, della Repubblica e della nostra Costituzione“.

Con queste parole Sergio Chiamparino, presidente della Regione, ha accompagnato la marcia per il 70° anniversario della Liberazione che si è svolta, ieri sera, nel centro di Torino. Preceduta dalla banda comunale, una folla con fiaccole e bandiere tricolore ha sfilato da piazza Arbarello al centro città per ricordare la fine della dittatura nazifascista.

Siamo un paese libero e democratico, e lo dobbiamo a chi 70 anni fa combatté per garantirci questi diritti“, ha ricordato il sindaco Piero Fassino, in testa al corteo insieme agli esponenti dell’ANPI. Tra i sindacalisti, i politici del Pd e le tante famiglie c’erano anche i ragazzi dell’associazione Terra del Fuoco, che hanno invitato i cittadini a visitare la ex caserma La Marmora di via Asti, da loro occupata e riaperta al pubblico.

Il programma per la festa della Liberazione

Il calendario delle manifestazioni in ricordo della Liberazione è ampio e variegato: già domani, al Cimitero Monumentale, ci sarà la commemorazione ufficiale con interventi di Piero Fassino e del presidente emerito della Corte costituzionale, Gustavo Zagrebelsky. Non mancheranno poi nella giornata di domenica letture e percorsi guidati nei luoghi della Liberazione, con brevi esibizioni di una orchestra dixieland viaggiante, la Equipage Ambassadors Dixie and Street Parade, ospitata a bordo di mezzi militari d’epoca. Al pomeriggio ci sarà l’evento clou della giornata, un’anteprima del Jazz Festival con il concerto dei Babemalà sotto il porticato del Museo Diffuso della Resistenza.

Il programma delle manifestazione proseguirà anche la prossima settimana: lunedì il Museo Le Nuove ospiterà uno spettacolo sulle storie dei membri del Cln, mentre nei giorni successivi si terranno commemorazioni della Resistenza nei luoghi di lavoro e si aprirà il Sacrario del Martinetto, con la nuova lapide dedicata al Battaglione Alpini Piemonte.

Per la festa della Liberazione riapre il Rifugio antiaereo

Liberazione

Un bunker simile a quello di Palazzo Civico. Photo credit: brdonovan / Source / CC BY-SA

La vera novità di quest’anno, però, è la riapertura, in occasione del 25 aprile, del Rifugio antiaereo di Palazzo Civico. Il bunker in cemento armato, dieci metri sotto terra, fu costruito durante la Seconda Guerra Mondiale per proteggere i dipendenti comunali dai bombardamenti alleati. Dotato di un sofisticato sistema di aerazione, di diversi corridoi di accesso e porte in ferro a soffio, il bunker negli ultimi settant’anni era caduto nel dimenticatoio, ma grazie ad un investimento di 200 mila euro del Comune è stato possibile bonificarlo dall’amianto e riaprirlo al pubblico.

Il rifugio, ora visitabile dalle 10 alle 18 con una guida, sarà aperto in modo permanente alle scuole”, hanno assicurato all’inaugurazione il sindaco Fassino e l’assessore al Patrimonio Passoni. Due scale a chiocciola in pietra e legno antiscivolo, situate al fondo e all’inizio del cortile di Palazzo Civico, conducono fino ad un corridoio lungo 30 metri, al termine del quale si accede al bunker vero e proprio. Il Rifugio antiaereo del 1942 era uno dei più avanzati dell’epoca: dotato di una latrina e di un condotto d’aerazione collegato alla corte dello stabile, poteva ospitare fino a 50 persone. Coloro che, in caso di bombardamenti, riuscivano a entrare nel rifugio potevano dirsi molto fortunati: i 40 ripari allora presenti nell’area torinese erano infatti in grado di proteggere solo il 15% della popolazione.

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