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Limoni da spremitura

Creato il 13 gennaio 2015 da Maria Materia @MariaMateria1
Limoni da spremituraCon una capacità installata nel territorio nazionale di circa 6 GW da fonti tradizionali e rinnovabili, E.ON è oggi uno dei principali player energetici del Paese nella produzione di energia elettrica”: questo l'incipit della homepage del sito web della società elettrica, incipit che evidentemente non corrisponde alle reali intenzioni della società. 
E' notizia recente l'abbandono dell'Italia da parte della società tedesca che, non avendo trovato un'accordo con Edison, spezzetta le centrali elettriche del suo parco cedendole al miglior offerente. 
Così 4.500 MW “tradizionali” diventano ceche e per i restanti 1,5 MW rinnovabili vedremo in un prossimo futuro...
Le centrali elettriche italiane erano evidentemente un peso che non poteva più essere sostenuto.
Tra queste la centrale a carbone di Fiume Santo in Sardegna salita agli onori della cronaca a ottobre 2013 a seguito della scoperta da parte di carabinieri di Sassari della preoccupante presenza di scarichi inquinanti nel golfo dell'Asinara.
Ma non basta, la centrale non era scevra da problematiche e sarà stato sicuramente un segno premonitore il crollo della parete di calcestruzzo della mattina del 12 gennaio scorso nella sala macchine del Gruppo 2... un segno premonitore o forse la prova della vetustà della centrale stessa che crolla assieme alle speranze di un rinnovamento italico. Un segno premonitore o forse no.. forse il risultato della gestione di una società fondata sulla “spremitura” che prima sfrutta il territorio e gli incentivi, poi spezzetta e poi va via... l'importante è il profitto!
La nave affonda e il capitano vende ai cechi! 
Sono infatti passati solamente due mesi dal blitz della guardia di Finanza nella centrale di Fiume Santo, negli uffici e nelle abitazioni di alcuni dirigenti alle dipendenze della multinazionale tedesca finalizzata all'acquisizione di prove relative all'inquinamento ambientale dei gruppi 1 e 2 fermi già da tempo e destinati alla demolizione.
E poi ci sono le sei centrali a gas per quasi 4 megawatt di energia.
Del resto la dipartita di E.on dall'Italia era stata già anticipata nel dicembre 2013 e allora Carlo Stagnaro chiudeva il suo post con una perfetta sintesi della attuale situazione normativa in merito alle strategie energetiche: “Se io fossi E.On, mi chiederei che senso abbia restare in un mercato dove la mia capacità di generare utili dipende prevalentemente (e sempre più) da scelte politiche. Insomma: un paese che oggi toglie soldi ai rinnovabilisti per darmi il capacity payment, è anche un paese che domani potrebbe togliere soldi al capacity payment per darli ai pannellari, o che potrebbe spremere entrambi per costruire strade a beneficio del dittatore di un paese lontano (nulla che non sia già accaduto, beninteso).
Per approfondire: 
http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2013/10/20/news/inquinamento-relazione-choc-su-fiume-santo-1.7958964
http://www.fiumesanto.com/home/su-dipartita-e-on-intervento-del-coordinatore-regionale-uitec-franco-peana/
http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2014/11/08/news/fiume-santo-blitz-all-alba-della-finanza-1.10271864
http://www.leoniblog.it/2013/12/04/jules-winnfield-e-il-mercato-elettrico/

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