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Lo STORYTELLING di Raccontamiunastoria

Da Rossellagrenci

Lo STORYTELLING di Raccontamiunastoria

Chi sono le 3 story tellers di Raccontamiunastoria?

In occasione della festa di Halloween 2005 le tre fondatrici della Compagnia Raccontamiunastoria inaugurano a Roma “Salotto Raccontamiunastoria”, un’incontro che grazie all’entusiasmo dei partecipanti si trasforma subito in un appuntamento mensile.

Le narratrici ricevono gli ospiti in un salotto romano, messo a disposizione di volta in volta da uno dei partecipanti. Tutto contribuisce a creare un’atmosfera accogliente e rilassata: il salotto decorato secondo il tema della serata, il cibo e le bevande anch’esse a tema e rigorosamente fatte in casa, la luce delle candele, la musica di sottofondo, le sedie e i cuscini disposti in cerchio… Quando tutti si sono sistemati comodamente e hanno vuotato il loro bicchiere, inizia la magia:“C’era una volta…”

E’ come il primo valzer di una festa da ballo. La voce di Angela o quella di Paola inizia a raccontare una storia, una storia di fantasmi per la serata di Halloween, una fiaba della buona notte per quella dedicata ai “Racconti del cuscino”, una storia d’amore in occasione di S. Valentino….e quando il ghiaccio è rotto, ognuno dei presenti può raccontare la propria storia sul tema della serata, una favola che conosce dalla sua infanzia oppure una storia completamente inventata, un racconto letto in precedenza o una leggenda sentita chissà quando e chissà dove…Un solo divieto: durante la serata è proibita la carta scritta, ciascuno è invitato a raccontare con parole sue.

Dopo le prime storie ci si riscalda con un tè oppure ci si rinfresca con una bevanda ghiacciata a seconda della stagione, assaporando i dolcetti preparati per l’occasione e quindi si riprende a raccontare e ad ascoltare…come nei tempi antichi attorno al fuoco…

A fine serata ci si saluta con le ultime favole della buonanotte, sorseggiando i liquori o le tisane, anch’essi rigorosamente a tema.

Il Salotto Raccontamiunastoria prende ispirazione dall’attività analoga svolta a Londra con grande successo già da diversi anni proprio dal Credo Storytelling Trust, con incontri mensili nei Caffè della capitale inglese durante il loro giorno di chiusura e dopo aver partecipato più volte con grande divertimento all’edizione inglese, il gruppo decide di inaugurarne una versione italiana trasportandola nella calda atmosfera dei salotti.

E da lì, negli anni, il Salotto ha più volte “traslocato” in case di tutta Italia, come anche in Caffè, musei, ristoranti, parchi e foyer dei teatri.

Ritenendo fondamentale il contatto con la comunità internazionale di Storytelling, il Salotto, come prima community italiana, ospita spesso all’interno delle sue serate storyteller internazionali.

Negli anni, il Salotto ha più volte “traslocato” in case di tutta Italia (Roma, Rignano Flaminio, Fiano Romano, Genova, Viareggio, Napoli, Vico Equense, Milano, Bologna) come anche in Caffè, musei, ristoranti, parchi e foyer dei teatri (tra gli altri, Castel Sant’Angelo a Roma, il Museo del Mare di Genova, il Castello Ducale Orsini di Fiano Romano e Villa Massimo a Roma in occasione della Notte Bianca 2008).

La Compagnia Raccontamiunastoria organizza Salotti a richiesta ovunque in Italia, per chiunque voglia assaporare il piacere di ascoltare e raccontare storie con i propri amici, in una casa o in un locale pubblico e per l’occasione, oltre alla propria esperienza di narrazione, mette a disposizione anche la sua arte nel decorare gli ambienti a tema con le storie, per allietare la serata.

Che cos’è lo storytelling?

Lo storytelling è l’arte di raccontare storie.

Si può dire in qualche modo che le storie costituiscano un “prima del teatro”, il modo più antico, più semplice e più vivo per trasmettere qualcosa a qualcuno, perché non muoia, ma continui ad essere realtà che parla e respira.

Una storia può essere autobiografica, inventata, metaforica, rifarsi ad un fatto reale o alle parole di un grande autore e nello storytelling non ha importanza l’aderenza alla realtà, ad una versione originale o alla “storia”, intesa come susseguirsi cronologico degli eventi, ma è fondamentale la comunicazione.

Lo storyteller cerca di creare con le proprie parole delle immagini che facciano da ponte fra le proprie emozioni e quelle di chi l’ascolta. Non è un caso che fra storytellers si usi il linguaggio della “festa”, del dono: non si dice raccontare una storia,bensì “dare”,
“donare” una storia, perché a sua volta si arricchisca e venga nuovamente raccontata.

Ci sono storie che sono monologhi e monologhi che sono storie ma la differenza fondamentale riguarda, appunto, il metodo di comunicazione, cioè come vengono trasmessi. Un monologo teatrale viene imparato a memoria dall’attore per essere recitato, una storia invece viene raccontata dallo storyteller seguendo un canovaccio e basandosi sull’improvvisazione. La stessa storia ha dunque ogni volta parole diverse e, ad ogni passaggio, cioè ogni volta che viene raccontata, cresce, si evolve, cambia.

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