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Lombardia: primarie vere, primarie civiche o il solito vecchio trucco della politica politicante

Creato il 14 novembre 2012 da Antonioriccipv @antonioricci

Non si capisce proprio più nulla della situazione del centrosinistra in Lombardia.

Io ho una pregiudiziale stima per l’avvocato Ambrosoli e mi piacerebbe vederlo candidato per la regione alla guida del centrosinistra, uscito forte da una bella competizione di primarie vere sull’esempio di quelle nazionali.

Lombardia: primarie vere, primarie civiche o il solito vecchio trucco della politica politicante

Quando dico centrosinistra ci metto dentro: partiti, ma anche associazioni, realtà locali di base, volontari, popolo arancione, comitati civici, intellettuali e soprattutto tanti, tanti cittadini.

Ora c’è la data delle elezioni: 10-11 febbraio.

Erano state indette delle primarie come si fa di solito, come era stato fatto anche per il comune di Milano.

Poi è calato il mistero.

Ieri sera la direzione regionale del partito democratico ha dato mandato al segretario regionale Martina per la definizione di un percorso di Primaria rivolto a tutti gli elettori interessati e organizzato dal Comitato promotore del Patto Civico entro il 15 dicembre.

Si parla di primarie civiche, di primarie delle idee a cui lo stesso Ambrosoli si è detto disponibile, anche se ci fossero altri candidati perché accetta la competizione (ci mancava solo che non l’accettasse).

Mi chiedo che cosa sono queste primarie civiche e in cosa differiscono dalle classiche primarie.

Potrebbe essere che ad organizzarle non siano i partiti ma il comitato civico. In questo caso nulla da dire. Il comitato civico faccia il regolamento e si raccolgano le firme per le candidature e si parta.

Se invece le “primarie civiche”  in cui “i cittadini partecipano con un contributo di idee ai programmi” fossero una  presa in giro per far credere agli elettori che li si sta ascoltando mentre il candidato tanto è stato già deciso escludendoli, allora non ci siamo per niente.

Il trucco sarebbe poco furbo, non sono tempi giusti perchè i partiti non hanno oggi il necessario credito di fiducia che bisogna conquistarsi sul campo senza  inventarsi il debole trucco delle “primarie civiche”.

E se Ambrosoli teme che le primarie lo identifichino troppo come “candidato del centrosinistra” o dei partiti, è un timore legittimo, ma allora direi che per sua dichiarazione non è il caso che faccia il candidato del centrosinistra.

Mi paiono tutte ovvietà ma è evidente che non lo sono.



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