Il benessere deve essere un componente critico della misura dello sviluppo sociale ed economico. E' una delle affermazioni che introducono questo rapporto 2013 sulla felicità nel mondo, pubblicato dalle Nazioni Unite. Lo sviluppo economico è certamente importante, ma non è l'unico elemento in grado di garantire la soddisfazione dei popoli. Il benessere e la felicità devono avere sempre più importanza tra quegli elementi che misurano lo stato di un paese e diventare due parametri importanti da tenere sempre in considerazione. Il World Happiness Report 2013, che condivido qui sotto, è il risultato di una serie di indagini per la misurazione della felicità condotti in circa 150 paesi nel mondo, durante il periodo 2010-2012, servendosi anche dell'integrazione di altri sondaggi o studi effettuati durante quell'intervallo di tempo, come per esempio quelli dell'istituto Gallupp, dell'Ocse o dell'Undp. La classifica del 2013 dice che al primo posto, quale paese più felice del mondo c'è la Danimarca. Per la verità, nelle prime cinque posizioni vi sono solo paesi scandinavi e del nord Europa:
L'Italia è 45esima, tra Slovenia e Slovacchia. Interessanti sono anche le tendenze dei vari paesi, le variazioni di posizione, utili per comprendere le dinamiche di una nazione. Si è notato che sei fattori, tra tutti quelli presi in considerazione, spiegano tre-quarti delle variazioni tra i vari paesi e nel tempo. I sei fattori sono: Pil pro-capite, aspettativa di vita sana, aver qualcuno su cui contare, libertà percepita nelle scelte della propria vita, libertà dalla corruzione e generosità. Il Washington Post ne ha realizzato una mappa mondiale, sicuramente di maggiore impatto del grafico qui sopra.
Open publication - Free publishing