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Marini, la tomba di Bersani

Creato il 18 aprile 2013 da Tafanus

Piazza a Montecitorio esulta: «Buffoni»

giovani pd per rodotà 480
La piazza esulta e urla «buffoni» quando arriva la notizia che Franco Marini non ha raggiunto la maggioranza al primo scrutinio per l'elezione del presidente della Repubblica. «Non siete capaci neanche di fare l'inciucio» urlano i manifestanti dai megafoni, scandendo il nome di Rodotà e «vergogna».

Tra la folla sono comparse anche le maschere di Anonymus. «Ci riprenderemo il Parlamento - dicono i militanti - ci stanno uccidendo il futuro». «Non vi votiamo più», gridano altri dalla piazza sempre più piena.

Mentre nell'aula della Camera procede la 'chiama' al voto per il Quirinale, in piazza Montecitorio va in scena la protesta. Contro la crisi e contro la scelta dei democratici di convergere su Franco Marini come nuovo inquilino del Colle. Al punto di bruciare simbolicamente la tessera del Pd in piazza Montecitorio.
Sono stati due iscritti a farlo. Tra loro c'è Claudia Costa: «Perchè l'ho fatto? Perchè non l'ho fatto prima, piuttosto... dopo anni che abbiamo detto che il Pdl è improponibile andiamo a fare degli accordi?». Di fronte alla piazza il gruppetto di manifestanti scandisce ancora: «Rodotà, Rodotà». Invita i parlamentari ad uscire dal palazzo: «Fuori, fuori». Poi ammonisce: «Non vi voteremo più».
Una quindicina di sindaci in rappresentanza dell'associazione dei piccoli comuni lancia il suo appello perché non si riesce più ad andare avanti e ad erogare servizi. E una cinquantina di manifestanti leva striscioni che inneggiano a Stefano Rodotà. «Non fatelo, non vi votiamo più» c'è scritto contro la candidatura Marini. «Non votatelo non votatelo» è il ritornello amplificato da un megafono. «Elettrice Pd. Il mio presidente è Rodotà», è scritto su un cartello. E poi: «Bersani se vuoi suicidarti fallo ma lascia stare il Pd»«, recita un'altra scritta.
Il presidio vede qualche decina di cittadini. Diversi cartelli dicono «No all'inciucio con Berlusconi», «No a Marini». Ci sono alcuni deputati grillini come Roberto Fico, Massimo Artini, Tatiana Basilio usciti dalla Camera e dicono: «Ci sono molti elettori del Pd qui in piazza a chiedere un voto per Rodotà. È questa la notizia» (Fonte: l'Unità)

Lo dico senza gioia, perchè a Bersani, finchè ho potuto, ho dato convintamente il mio appoggio. Lo dico con tristezza, perchè continuo a pensare che Bersani si sia messo in gioco, senza badare agli interessi personali, che avrebbero piuttosto potuto spingere l'uomo ad andare alla crisi di governo quando fra il PD e gli altri partiti c'era una voragine.

Poi ha iniziato questa oscura manovra di avvicinamento al PdL, culminata nel cedimento ai berluscones sull'oscena candidatura Marini. Non che Marini sia osceno, ma perchè in confronto a Marini c'erano dei giganti delle scienze giuridiche e costituzionali (Rodotà, Zagrebelski), che sono stati sacrificati ad un sotterraneo gioco di sottogoverno.

Ho assistito allo spoglio in treno, e quando il numero degli scrutinati ha superato i 700, e c'è stata quindi la matematica certezza che l'obiettivo "Marini al primo turno" sarebbe stato mancato di brutto, credo di aver riso come un pazzo, da solo...

Ora "siamo al "game over". Bersani politicamente è finito. Lo dico senza gioia, lo dico con convinzione. Ora il PD si salvi l'anima convergendo su Rodotà, e senza che questo debba significare né un obbligatorio accrocchio coi grillini, né una poco convinta azione per salvarsi l'anima in corner.

Si vada subito ad un congresso straordinario, che rinnovi gli organismi dirigenti, che si sono rivelati largamente inadeguati. Alcuni (Bersani e il "cerchio stretto) per aver preso decisioni tremendamente sbagliate; gli altri per non essersi opposti con forza, arrivando se del caso alla creazione di una corrente d'opposizione alla luce del sole.

Un'ultima cosa: evitiamo di leggere ciò che è successo senza glorificazioni del Bischero, il quale non ha giocato una partita da statista, ma si è solo messo "in fil di corrente" per meglio farsi gli affari propri.

Fra poch minuti si ricomincia, e fra due/tre ore ci sarà un nuovo spoglio, e la resa dei conti finale. Il PD si salvi l'anima in zona Cesarini affondando qualsiasi opzione di inciucio col puttaniere e coi suoi ladroni. Scelga, fra le persone decenti (Prodi, Zagrebelski, Rodotà) quella che di più e meglio porti alla rottura di qualsiasi ipotesi di accordo col PdL. Con Berlusconi e Angelino, neanche un caffè in piedi.


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