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Marmellata di giuggiole

Da Francescacioccolato
Marmellata di giuggiole
Che dite, nel giardino della nonna poteva mancare un giuggiolo?? Ma certo che no!!!
In questo periodo guardarlo è davvero estasiante, ricco di queste olivelle marroni che contrastano con il verde acceso delle sue foglie fanno si' che tutti quando gli passano accanto si fermano ad ammirarlo.
E a me, secondo voi, guardando questi meravigliosi frutti dolci cosa poteva venirmi in mente?? Ma di partecipare immediatamente al contest di Milla con una dolcissima Marmellata.
Le giuggiole sono frutti ormai dimenticati. La pianta su cui crescono si chiama giuggiolo, può arrivare anche a 12 metri di altezza ed è rinoscibile per i suoi rami irregolari e spinosi.
A vederle sembrano delle olive, dal colore rossastro, quando maturano hanno una polpa porosa e compatta, simile a quella della mela, e sono estremamente dolci, tanto che Erodoto le paragonò ai datteri, e citava già allora il famoso vino che si produce da esse, arrivato fino a noi e conosciuto come brodo di giuggiole. Questo succo è infatti talmente dolce da aver dato orgine al modo di dire che tutti conosciamo sciogliersi in brodo di giuggiole, ovvero essere in una situazione di piacere e gioia, una specie di pace dei sensi!
E’ un peccato aver perso la conoscenza e l’utilizzo delle giuggiole, visto che nascondono molteplici utilizzi. In cucina, oltre al brodo, possono essere consumate fresche, e sono davvero buonissimi se mangiate al punto giusto di maturazione, sode e dolcissime, e poi danno vita a una buonissima marmellata. Contengono un’altissima dose di Vitamina C e sono anche molto famose per il loro utilizzo, in forma di infusi, decotti o sciroppi, per curare tosse, raffreddore e altre patologie dell’apparato respiratorio.
Ingredienti:
1kg di giuggiole
zucchero
scorza di limone
succo di 1 limone
Lavare bene le giuggiole, farle sgocciolare, tagliarle a metà, togliere il nocciolo e sistemarle in una penotola insieme a qualche scorza di limone, un bicchiere d’acqua e il succo di un limone. Mantenere la proporzione di un bicchiere d’acqua e succo di un limone per ogni chilo di frutta.
Mettete la pentola sul fuoco e fate cuocere completamente le giuggiole a fiamma moderata. Quando saranno morbide passatele al setaccio e poi pesate il composto. Il peso vi servirà per stabilire la quantità di zucchero da utilizzare: 500-800 gr. per ogni chilo di passato di giuggiole.
A questo punto risistemate il passato di frutta nella pentola e aggiungete la giusta quantità di zucchero, fate cuocere come spesso si fa per le marmellate, tenendo la fiamma al minimo e mescolando piuttosto spesso con un cucchiaio di legno.
Al primo bollore fate schiumare la marmellata, poi riprendete a girare e a questo punto controllate di continuo la cottura. Potete fare la classica prova del piattino, mettendo qualche goccia di marmellata su un piatto piano, lasciando raffreddare qualche secondo e poi facendola scivolare, se scorre pianissimo o non si muove affatto la vostra marmellata è pronta (anche a seconda della consistenza che desiderate).
Spegnete la fiamma e invasate la marmellata a caldo in vasi ben lavati e asciugati. Mettere i vasi in una pentola piena d' acqua e sterilizzare la marmellata facendola bollire per 20 minuti. Lasciare i vasi in acqua fino al suo completo raffreddamento.
Con questa ricetta partecipo al bellissimo contest di Milla "non solo brodo di "
Marmellata di giuggiole

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