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Mediaset in cassazione il 30 luglio, il PDL insorge, Governo a rischio?

Creato il 09 luglio 2013 da Candidonews @Candidonews


BATTAGLIAFINALE2013

Il Cavaliere trema, la terza o sesta sezione della Cassazione avrebbero potuto dargli soddisfazione. Ora è tutto da ridefinire e non c’è neanche il tempo per la crisi di governo:

Solo fino a ieri, con i suoi legali, si parlava di un giudice a Berlino, delle speranze nella difesa tutta giudiziaria e non politica del professor Coppi: la via andreottiana alla difesa, per dirla con i suoi, basata su un comportamento impeccabile dell’ex premier che limita le esternazioni, fa il responsabile col governo, evita strali di rabbia nei confronti dei giudici. Una partita tutta sottotraccia, su cui il professor Coppi non ha nascosto un cauto ottimismo se, tra i ben informati, qualcuno pronunciava la frase ardita: “stavolta è possibile l’assoluzione”. E non solo perché il presidente è quel Giorgio Santacroce considerato nient’affatto ostile al Cavaliere, ma perché la questione Mediaset, nei calcoli degli avvocati, sarebbe dovuta arrivare alla terza o alla sesta sezione della Cassazione, luoghi considerati non ostili dai legali Ghedini e Longo. Proprio la terza sezione ha rappresentato “quel giudice a Berlino” dove l’ex premier ha trovato più di una volta soddisfazione sui suoi guai giudiziari.

È questo castello di calcoli e speranze che sembra essere crollato con la decisione della Cassazione di convocarsi il 30 luglio. E ora è cambiato tutto: una nube buia e minacciosa avvolge il Verdetto che assomiglia sempre di più a un giudizio di Dio. Tutto pare incerto: la sezione, la composizione della Corte. Appunto, è buio. Ma, soprattutto, è ignoto il perché dell’accelerazione. La spiegazione più convincente, nell’inner circle, è la più sinistra. Nell’ansia complottarda in molti vedono un’operazione politico-mediatica costruita ad arte: con i pm di Milano che “spifferano al Corriere della sera che c’è il rischio che per ora Berlusconi non venga interdetto e che, beneficiando di prescrizioni varie, il processo possa tornare in appello e durare in modo da far scattare i termini di prescrizione. E poche ore dopo l’articolo, la Cassazione è “costretta” a fissare la data. Che poi – e non è un dettaglio – è la peggiore di tutte. È quella che “sterilizza” l’effetto politico. Perché il 30 luglio è chiusa la finestra elettorale estiva, ma è presto per “aprire” la crisi che porti ad elezioni in autunno soprattutto perché è difficile costruire l’incidente parlamentare quando le Camere sono pressoché chiuse per le vacanze.
[Huffington Post]

Che dite, il Governo cade prima del 30 luglio?

 


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