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"Meditazioni per donne sempre di corsa", i consigli di Anna Talò per affrontare i piccoli problemi di ogni giorno

Creato il 25 marzo 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario
Cari lettori,vi presento oggi un libro che considero un gioiellino che non può mancare nella vostra libreria, un regalo dell'autrice Anna Talò a tutte le donne che, come noi, si ritrovano al giorno d'oggi (o meglio, da sempre) catturate, per forza di cose e probabilmente a causa di qualche enzima particolare del DNA femminile, nel circolo vizioso del multitasking a causa della mancanza progressiva di tempo per fare tutto quello che dovremmo....
Titolo: Meditazioni per donne sempre di corsa
Genere: Psicologia
Autrice: Anna Talò
Editore: Corbaccio
Data di pubblicazione: 3 marzo
Pagine: 176
Prezzo: € 12,90
Trama:
Le donne, oggi, sono costrette a una vita sempre più frenetica, tra famiglia, lavoro in casa e fuori casa. Per di più sono bersaglio di richieste sociali esasperate: devono essere eternamente giovani e sexy, alla moda, al top dell'efficienza. Razionalmente sanno che dovrebbero prendersela con più calma e maggiore filosofia, ma finiscono comunque per farsi schiacciare dal peso delle aspettative, proprie e altrui. Conseguenza: sono stressatissime. Quante, però, riescono a ritagliarsi una mezz'ora, ogni giorno, per isolarsi da tutto e scaricare la tensione? E quante, invece, dicono: "Lo farò più tardi" per non farlo più? Si può sfruttare, allora, la propensione femminile al multitasking, le donne sono capaci di stirare mentre guardano la televisione, seguendo perfettamente la trama del film, e intanto rispondono al telefono: un uomo non ci riuscirebbe mai , trasformando alcuni atti quotidiani in brevi ed efficaci esercizi di meditazione o rilassamento, per contrastare situazioni comuni che possono essere causa di ansia e irritazione, oppure per modificare profondamente certe abitudini nocive. Dalla doccia mattutina alle faccende domestiche, dalla merenda pomeridiana al traffico impazzito: ogni momento è buono per ricaricare le batterie!
RECENSIONE In modo semplice e scorrevole, l’autrice ci ricorda innanzi tutto uno dei pilastri della salute, ovvero: il saper respirare in modo corretto e completo. Mi è capitato innumerevoli volte di prendere all’improvviso coscienza della mia “posizione”, seduta in ufficio o mentre lavoravo in casa: tutta rigida, storta, la mascella serrata, il respiro corto. Per non parlare della sensazione di essere sempre in ritardo anche quando potrei permettermi di prendermela più comoda, o quantomeno di poter pensare: non succede niente se stavolta non spacchi il minuto. Siamo quindi innanzitutto invitate a respirare con il diaframma, lentamente, sia come abitudine sia come utile meccanismo di sblocco nei momenti in cui ci accorgiamo che “qualcosa non va”, o che non siamo in sintonia con noi stesse e le nostre priorità. O anche per abituarci a rilassarci automaticamente, “impostando” il cervello a distendere i muscoli del collo e rilassare la mandibola, ogni volta che ad esempio siamo in fila al supermercato o al semaforo.
"Siete in ritardo a un appuntamento e incontrare solo semafori rossi? Vi tocca passare la domenica pomeriggio a stirare? La vostra tabella di marcia è più serrata di quella del presidente degli Usa? Non innervositevi: ogni azione abituale può diventare una semplice meditazione rilassante o uno strumento per cambiare atteggiamenti dannosi. È ora di utilizzare gli impegni (e gli intoppi) quotidiani per combattere lo stress!"
Non so se la voracità per i libri possa essere classificabile come patologia, ammetto in ogni caso di aver trovato questo libricino molto interessante, tanto da averlo divorato in mezza giornata. Principalmente perché più vado avanti più mi ritrovo a dover fare mille cose a tempo, non solo per organizzare la giornata per me ma anche per i miei bambini, per fortuna raramente per il mio caro marito, e sebbene sia pienamente conscia del fatto che siamo tutte piazzate, chi per un modo chi per l’altro, nella stessa situazione, sentirselo ripetere è in qualche modo rassicurante. Non naturalmente sul presupposto del “mal comune mezzo gaudio”, ma come punto di forza per favorire un rapporto costruttivo con il proprio sé e con il mondo circostante. Mentre scrivevo l’introduzione a questo post, mi sono bloccata all’improvviso pensando “tempo per fare quello che dovremmo…” Mi sono sentita come se stessi scrivendo qualcosa privo di senso. Perché uno dei presupposti che saggiamente ci fa saltare agli occhi l’autrice è la propensione delle donne, fin da piccole, ad avere difficoltà a dire di no – vuoi per genetica, vuoi per un fattore sociale – e, mentre naturalmente è logico che esistono dei compiti e dei doveri sia dentro che fuori casa da cui non è né possibile né auspicabile tirarsi indietro, alzi la mano chi di noi femminucce non è mai stato preda, almeno una volta nella vita, della sindrome della brava bambina.
“In tante, troppe, soffriamo di quello che si chiama complesso di Atlante: tutto grava sulle nostre spalle (e noi lo facciamo gravare). Ci sentiamo responsabili del benessere di chi ci circonda, obbligate al dovere infinito. E però non guadagniamo in autostima per quello che siamo capaci di fare nell’arco di una giornata. A contrario, non riusciamo a sfuggire alla sensazione di essere inadeguate. Rimane sempre qualcosa indietro, non tutte le ciambelle ci riescono con il buco e, se non la riconoscenza, neppure il riconoscimento dei nostri sforzi arriva, tanto sono considerati scontati. Conseguenza: siamo stressatissime.”

Ho trovato molto utili e sensati inoltre i consigli riguardo la cosiddetta meditazione del “no”, che non invita ad andare contro la natura femminile che è naturale si rivolga verso il prossimo in modo solidale, ma a sapersi “risparmiare” per poter dare di più a se stessi e agli altri. E quella sui lavori di casa, che incentivano la concentrazione sulle azioni che compiamo, anche le più automatiche come lo stirare una maglietta, ha come fine di farci apprezzare qualsiasi piccolo lavoro casalingo sia come realizzazione di un qualcosa di utile sia come rendiconto economico verificabile, valutabile in denaro, delle proprie capacità.
Tutte le tipologie di meditazione proposte sono di facile e di quotidiana realizzazione - mentre facciamo il bagno o la doccia, mentre gustiamo un piatto prelibato, mentre svuotiamo l’armadio – la cosiddetta “meditazione dell’armadio”, in particolare, ve la suggerisco: ero già convinta della sua efficacia prima di leggere il libro della Talò – altro motivo di apprezzamento per il buon senso dei suoi consigli. Perché questo ho amato di più di ogni altra cosa durante la lettura, che non si tratta di un testo che si propone come rivelazione univoca e imprescindibile, comprensibile solo a pochi iniziati, ma di un utile e sensato vademecum per affrontare la vita di ogni giorno – incluse le ansie quotidiane e la temibile bilancia - con il sorriso sulle labbra.
INTERVISTA CON L'AUTRICE1) Cara Anna, la ringrazio per aver accettato di rispondere alle mie domande, siamo molte felici di ospitarla nel nostro blog oggi. Le andrebbe di presentarsi ai lettori?
Che dire? Ho 45 anni e ho quasi sempre lavorato nel settore della comunicazione: come giornalista e oggi soprattutto nell’editoria. Vivo in una città di provincia, in una microcasa che condivido con circa 150 boule de neige e un sacco di libri.
2) Cosa l’ha spinta verso la scrittura? La sua famiglia ha incoraggiato questa passione?
Come scriveva Emily Dickinson, nessun veliero equivale a un libro per trasportare in terre lontane. E quando ero una studentessa liceale i libri di Oriana Fallaci mi hanno fatto immaginare la possibilità di una vita avventurosa proprio grazie alla curiosità e alla scrittura.
La mia famiglia non mi ha mai impedito di seguire le mie aspirazioni; mi ha solo ostacolato – fortunatamente – quando ho avuto forte la tentazione di lasciare l’università prima di conseguire la laurea.
3) Cosa fa di solito mentre scrive? Segue un particolare processo creativo? Dei “riti”?
No, nessun processo creativo e nessun rito. È solo il mio lavoro.
4) Scrive al computer, a macchina o a penna?
Computer, anche perché ho una calligrafia terribile che spesso non capisco neppure io.
5) Qual è il libro da cui non si separerebbe mai?
Forse una raccolta di racconti di Dino Buzzati, ma sono anche una grande amante dei gialli.
6) Da dove nasce l'idea di scrivere il suo libro "Meditazioni per donne sempre di corsa"?
Dal mio interesse per il funzionamento della mente umana, prima di tutto.
E dal fatto che ho letto una quantità mostruosa di manuali di autoaiuto americani: in genere promettono miracoli in un batter d’occhio, come se bastasse desiderare qualcosa per ottenerla, che sia stare meglio, dimagrire o diventare ricche. A me non è mai successo, nonostante abbia desiderato tante cose con molta energia! Ci è sempre voluto tempo e molta consapevolezza.
7) A parte i testi dell’utile elenco riportato a fine libro, inerenti il soggetto del libro stesso, c’è un libro o anche più di uno che l’hanno “indirettamente”inspirata a scrivere il suo prezioso manualino?
No, mi ha ispirata prevalentemente la mia esperienza personale.
8) C’è stato un avvenimento in particolare ad averla spinta a scriverlo?
Nessuno.
9) Qual è la sua meditazione “preferita” tra quelle da lei proposte?
Ne ho due: quella del semaforo, perché il traffico mi innervosisce, e la meditazione anti-paura, che mi aiuta a tenere a bada gli attacchi d’ansia.
10) Esprime la sua vena artistica anche attraverso altri mezzi (dipinge, suona qualche strumento)?
Ho studiato molti anni al Conservatorio, ma non suono più da tempo. Non ho un hobby specifico: ho dipinto stoffe, fatto collane… ultimamente ho traslocato e ho dovuto ripensare la mia nuova casa.
11) Quali sono i suoi progetti futuri? Ha qualche altro libro in fase di scrittura o pubblicazione?
Ho appena consegnato un libro sul centenario dello scoutismo laico femminile in Italia, che mi era stato commissionato. Prima di pensare a nuovi progetti, credo che mi prenderò una bella vacanza.
12) La ringrazio per aver accettato il mio invito. È stato un piacere per me poterla intervistare e averla come ospite nel blog. Vuole aggiungere qualcosa prima di salutarci?
Potete venirmi a trovare su www.meditazioniperdonnesempredicorsa.blogspot.com, per meditazioni aggiuntive e qualche promemoria sui tanti problemi inutili che ci facciamo, e che non sono altro che una zavorra della quale liberarci, se si può.
L'AUTRICE:
È giornalista, consulente editoriale, traduttrice. Ha pubblicato nel 2004 (con Valentina Pavesi) Io per prima. Storie di donne mantovane che hanno precorso i tempi, raccolta di interviste alle donne che per prime avevano fatto un lavoro maschile (Provincia di Mantova – Consigliera di Parità); nel 2007 per Corbaccio Le vere signore non parlano di soldi sul rapporto fra donne e denaro; nel 2011 per Corbaccio Meditazioni per donne sempre di corsa.

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