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Meglio crudo. Di Rosanna Gosamo. Edito da Sonda.

Da Labalenavolante

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Ho ‘conosciuto’ Rosanna qualche mese fa, gironzolando su internet, tramite le pagine del suo sito, megliocrudo.it, che ho più volte citato qui nel blog, soprattutto ultimamente per le tabelle di combinazione degli alimenti, basate sugli studi di Herbert Shelton (esponente di spicco dell’Igienismo, materia che si occupa di come mantersi in salute tramite uno stile di vita sano e naturale).

Leggendo la sua biografia, mi ha subito colpito il suo essere in cammino, che l’ha portata a maturare un ricco percorso di vita e di studi, tra i quali un diploma in Plant-based Nutrition alla TCC Foundation di T. Colin Campbell (lo stesso di The China Study). Quello che traspare da ogni suo post, è un profondo impegno nel voler condividere le sue conoscenze con un linguaggio semplice e diretto, adatto anche a chi non mastica molto di crudismo.

Quando mi è capitato tra le mani il libro, Meglio crudo, ho scoperto una miniera di informazioni. Questa guida negli ultimi tempi ha avuto e sta avendo una notevole influenza sul mio modo di vivere il rapporto col cibo, in un momento in cui sto cercando di muovere i miei passi nel mondo dell’alimentazione (e non solo) con maggiore consapevolezza.

Sono sempre più convinta infatti che alimentarsi bene oggi richiede impegno, informazione e consapevolezza, come scrive l’autrice nella prefazione.

Ma veniamo al dunque. Il percorso che Rosanna condivide con i lettori è la sua conquista graduale di un’alimentazione crudista.

All’interno si posso trovare spiegazioni chiare e dettagliate sui ritmi che regolano l’assimilazione del cibo, il vantaggio di estratti e centrifugati, il pH e l’equilibrio acido-base, le combinazioni alimentari, le insidie del cibo raffinato e alcune ricette crudiste (da provare quella della pizza raw!).

Sono molte le parti che ho più volte riletto e sottolineato. Tra queste mi è rimasta particolarmente impressa quella sul caffè, tanto da decidere di ridurlo drasticamente, e la parte in cui spiega la leucositosi digestiva, che mi ha portato a scegliere di mangiare sempre più crudo.

Il caffè, come spiega Rosanna, contiene quasi 200 sostanze tossiche, tra cui la caffeina, prodotta dalla pianta per tenere lontani insetti e animali. Ogni volta che beviamo una tazzina di caffè, il corpo si attiva per eliminare questo veleno che stimola le ghiandole endocrine a produrre ormoni come l’adrenalina. Quindi, l’energia che sembra attivarsi dopo averlo bevuto, in realtà, non è apportata dall’esterno, ma è quella del nostro organismo che viene ‘spremuta’ ulteriormente. Passato l’effetto della bevanda, infatti, ci si sente spesso ancor più fiacchi e stanchi. E via si riparte con un altro caffè! Capito il circolo vizioso?

Oltretutto le colture di caffè superano in grandezza quelle di frumento, granturco, tabacco e soia, cioè le più estese al mondo. Si tratta di coltivazioni intensive,  con uso massiccio di fertilizzanti, diserbanti e altri prodotti chimici, con un inquinamento ambientale devastante, oltre a sfruttamento della manodopera e malattie legate al lavoro, come avvelenamenti da sostanze chimiche.

Riguardo alla scelta crudista, la leucocitosi digestiva è stato uno degli argomenti principali che mi ha fatto riflettere su quanto sia preferibile un’alimentazione cruda anzichè cotta. In pratica, quando ingeriamo cibi cotti, si verifica un aumento del numero di globuli bianchi nel nostro organismo, come se il corpo reagisse difendendosi; dopo un pasto crudo invece il corpo si rilassa e la leucocitosi non avviene, come testimonia un importante lavoro di studi condotto dal medico italiano C. Lusignani, citato dall’autrice. Non può non far riflettere il fatto che, dopo un pasto a base di cibo cotto, nell’organismo si verifica la stessa reazione che esso ha quando è invaso da qualche agente estraneo; è come se non riconoscesse il cibo cotto come adatto.

Queste sono solo alcune delle informazioni utili che ho trovato in questa guida, insieme alle risposte a tante altre domande che mi frullavano in mente. Eccone alcune.

Da dove prendo le proteine se divento crudista e per di più vegano?

Le melanzane si possono mangiare crude? E i legumi?

Che regole devo seguire per i frullati?

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Non svelo oltre di questo libro, posso però dire che la sua lettura sarà di sicuro interesse non solo per chi vuole diventare crudista, ma anche per quegli gli onnivori che iniziano a sentire un ‘rimescolio’ interno, ma continuano a mangiare come sempre, perchè ‘si fa così’; per quei vegetariani che eccedono nel mangiare latticini e dolci, e infine anche per i vegani che esagerano con il glutine e consumano solo sporadicamente verdura e frutta crude.

Buona lettura!

***

E voi, cari aficionados, avete letto questo libro? Sono curiosa dei vostri pareri!! Lasciate un commento qui o sulla pagina FB della balenavolante!

Se avete qualche libro sul crudismo da consigliarmi che non ho ancora recensito, scrivetemi a [email protected]


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