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Meglio non rischiare

Creato il 21 luglio 2011 da Sportduepuntozero

Meglio non rischiare La stagione sportiva 2010-2011 sta per chiudere e quella successiva si avvicina a passi da gigante: è quindi tempo di valutare le nuove sponsorizzazioni. Ma come trovare dei validi indicatori della serietà e della solidità economica dei futuri sponsor? Che succede se lo sponsor che sembrava risolverci la stagione, smette d’un tratto di pagare? Come evitare di restare con le casse dell’Associazione del tutto vuote? Andrea Annunziata, assieme all’Avvocato Francesca Copelli, illustrano come evitare i rischi più comuni.

I rischi
Occorre valutare bene, da un lato, la capacità di individuare potenziali partner a cui proporre una collaborazione, e dall’altro la loro capacità di investimento e soprattutto la loro affidabilità. Uno sponsor inadempiente dal punto di vista contrattuale può rivelarsi infatti piuttosto pericoloso. Le associazioni sportive sono già vessate dal problema di dover pianificare una stagione senza sapere su quali basi finanziarie potranno fare affidamento (la campagna acquisti e la programmazione delle spese correnti si fanno, di regola, senza sapere con precisione l’entità degli introiti che entreranno nel corso dell’anno tramite le sponsorizzazioni e gli incassi). E cosa succederebbe se uno sponsor, dopo qualche rata, smettesse di versare quanto pattuito? Provocherebbe un dissesto finanziario che indebolirebbe l’associazione e i servizi da essa offerti.

Informazioni commerciali per tutti
Per evitare questa grigia prospettiva, non servono esperti nel settore: basta usufruire delle opportunità proposte dal mercato delle informazioni commerciali. Ci riferiamo, ad esempio, alla camera di commercio (deputata alla raccolta di informazioni anagrafiche, strutturali ed economico-finanziarie su tutte le imprese italiane e sui soggetti che svolgono attività ricollegabili ad esse); agli uffici di pubblicità immobiliari (ex conservatorie dei registri immobiliari- catasti depositari delle informazioni sulle proprietà immobiliari di privati ed imprese), o ai Tribunali (dove vengono archiviate le informazioni relative ai fallimenti e alle procedure concorsuali).

Informazioni integrative
Esistono poi delle forme cosiddette “integrative” di informazioni, che risultano da vere e proprie indagini investigative, da interviste a soggetti privati quali banche, fornitori, ecc. Tali archivi non sono gestiti in modo centralizzato, così come invece accade per le Camere di Commercio, ma vengono gestiti localmente. Per accedere alle informazioni, è quindi necessario rivolgersi all’ufficio competente a livello territoriale. Le informazioni ufficiali più frequentemente utilizzabili che possono essere richieste – a seconda del soggetto da valutare, dello scopo della ricerca e del grado di approfondimento della ricerca – sono queste:

  • INFORMAZIONI DALLA CAMERA DI COMMERCIO : Visure registro imprese, soci e partecipazioni, bilanci, protesti, procedure concorsuali, protocollo, atti ottici.
  • INFORMAZIONI DA UFFICI DI PUBBLICITA’ IMMOBILIARE E TRIBUNALE: Informazioni pregiudizievoli, visure immobiliari.

 

Report
Nella documentazione ufficiale, le informazioni sono elaborate in modo complesso. Attraverso però particolari software, è possibile ottenerle con modalità di lettura più semplificate e accessibili a chiunque. I report, ad esempio, sono documenti a pagamento reperibili presso i professionisti di settore, che raccolgono il maggior numero di informazioni da fonti diverse per fornire una descrizione delle caratteristiche anagrafiche, strutturali, societarie, economiche e patrimoniali su una singola impresa. Esistono poi alcuni fornitori specializzati, che li rendono disponibili anche in tempo reale via internet, garantendo il massimo aggiornamento dei dati e una presentazione razionale e sintetica delle informazioni.

Rating
Altro strumento è il rating. E’ più sofisticato rispetto al report, ma può risultare utile in quanto basato su indici sintetici che indicano l’affidabilità del soggetto attraverso un punteggio che interpreta i dati disponibili. Queste informazioni hanno costi accessibili anche per realtà di piccole dimensioni (la verifica dei protesti di un’impresa costa circa 3 euro) e il valore aggiunto di questi strumenti è la completezza e la qualità delle informazioni aggregate. Da ultimo, ma non per questo meno importante, è l’aggiornamento dati. E’ essenziale difatti per questa professione concentrarsi sui protesti piuttosto che sui bilanci, giacché i primi ci daranno informazioni sostanziali, ma soprattutto recenti. Ignorare tali dati limita pesantemente la capacità di individuare nuove opportunità di sviluppo e business. Sempre meglio non rischiare.

di Andrea Annunziata e Francesca Copelli

     

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