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Mental Coaching Sportivo per conquistare la vetta

Da Certifiedmentalcoachitalia

Tutti gli atleti hanno allenatori, personal trainer, massaggiatori etc. che li preparano e li aiutano ad affrontare competizioni gare da un punto di vista fisico e tecnico. Molti atleti spendono ore a imparare schemi e strategie al fine di ottenere il successo che meritano dopo tante ore di sudore e sacrifici.

Atleti professionisti  sanno anche che un campo di gioco è fatto di episodi e tutto può essere relativo: il duro lavoro può essere nullo se non accompagnato da una dieta e recuperi muscolari corretti. C’è però una disciplina giovane che consente di ottenere risultati straordinari: il mental coaching sportivo. Come sostenuto da Sport Psychology Coach, con una buona attività di mental training un atleta non solo otterrà maggiori risultati durante gare o partite, ma riuscirà anche a migliorare la sua capacità di reazione a determinate difficoltà.

mental sport coach

Tuttavia molti atleti ancora non colgono la grande opportunità di lavorare assieme ad un mental coach, pensando che sia un segno di debolezza e cedimento della propria competitività. “Come se Rocky Balboa avesse bisogno di un mental coach per stendere Apollo Creed”, direbbero molti  e invece è proprio così: Rocky lo aveva eccome un mental coach sportivo (Miky) che gli ha dato la scossa per superare i suoi problemi e che gli ha fornito parallelamente alla (più incredibile) preparazione atletica anche una buona dose di coraggio e fiducia.

Lasciando stare per ora i film, uno sportivo che sicuramente ringrazierà a vita il suo mental coach  è Romain Grosjean, 27 anni, pilota di Formula 1. Attualmente guida per la F1 Team Lotus. Grosjean ha gareggiato con successo in Formula e Open-Wheeled Series dal 2003. Nel 2012, Grosjean ha fatto il suo ritorno alla Formula Uno e raccolto tre podi chiudendo l’anno all’8 ° posto.

sport coach

Nel 2013 Grosjean aveva solo due podi. Insoddisfatto ha assunto un mental coach e ha capito che lavorare sul suo approccio mentale alla sfida non è un segno di debolezza , ma piuttosto un modo per migliorare le sue prestazioni in pista .

“Penso che ho iniziato perché ero abbastanza intelligente per pensare che avevo bisogno di aiuto . Non è una prova di debolezza , è più un punto di forza , perché si può sempre migliorare se stessi ed è per questo che io oggi con lavoro con uno psicologo dello sport ”

Grosjean ha conquistato quattro podi nelle ultime sei gare della stagione e ha concluso la stagione al 7 ° posto .

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