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Miseria e mobilità

Creato il 30 marzo 2012 da Tnepd

Sotto esame la riforma del lavoro. Punta al 18.

La Fornero ai sindacati: “Senza sì, niente paccata di miliardi”. Ci stai troppo dentro, zia.

Riforma dell’articolo 18, la Fornero invoca il modello tedesco. Per ogni assunto verranno licenziati dieci operai.

Susanna Camusso: “Gli unici che subiranno questo provvedimento sono i lavoratori”. Eh, ma non è che si può bloccare tutto per gli interessi di poche persone.

(La Camusso ha a cuore tutti i lavoratori che rischiano il posto. Tranne il suo parrucchiere)

Anche sul lavoro il Pd si divide. Prima o poi scopriremo i deputati primi.

La Cgil: “Un onorevole compromesso”. Penso parlino di Bersani.

“Parlerò stasera dell’accordo, se di accordo si può parlare”, ha dichiarato un segretario di partito, se partito si può dichiarare.

Monti: “Tutte le parti hanno rinunciato a qualcosa”. Per esempio, i lavoratori al lavoro.

Il premier: “Io non cerco consensi”. Sa che alle banche piace così com’è.

“Sento il peso di decisioni difficili ma necessarie”, ha dichiarato Monti alle prese con un menù coreano.

Bersani parla di “irresponsabilità di Monti”. Se ne sta lì in piedi e rovina tutte le foto.

La riforma avvicinerà lavoratori fissi e precari. Ora dite “cheese”.

Con le nuove regole ci saranno più contratti a tempo indeterminato, ma licenziare sarà più facile. Perché non te lo aspetti.

Bersani: “Sul lavoro io sono con gli italiani”. Nel senso che presto perderà il posto.

“Particolare attenzione va rivolta agli ultracinquantenni disoccupati da più di un anno”. Potrebbero causare ritardi sulle linee ferroviarie.

Monti ci tiene molto a sottolineare il ruolo del ministro Fornero: “È la sua riforma”. Come la legge era di Biagi.

Bagnasco insiste sulla necessità di un lavoro per tutti. Deve aver calcolato l’otto per mille di zero.

Il Messico conquistato dal Papa. Non si vedeva un’accoglienza così dai tempi del serpente piumato.

Ratzinger arriva a Cuba accolto dai vescovi e da un picchetto militare. Per farlo sentire doppiamente a suo agio.

Il Papa: “Parlo ai cubani, ovunque si trovino”. Poi è riuscito a togliersi il sombrero.

Emilio Fede lascia il Tg4. Panico fra le coppiette.

Confalonieri licenzia Fede mentre Berlusconi è allo stadio. Il delitto perfetto.

(Mediaset licenzia Fede. Un po’ come un tumore che si opera di appendicite)

Fede si barrica nel suo ufficio e non apre. Non ha una coppia vestita.

Una banca svizzera aveva respinto a Fede un deposito di due milioni e mezzo. Erano in fiches.

Fede assicura che dietro quei soldi non ci sono attività disoneste. Dunque non si tratta del suo stipendio da direttore.

Dopo il Tg4, Fede annuncia di voler scendere in politica. Insomma di lavorare non se ne parla.

Emilio Fede annuncia la sua candidatura con il Pdl. Svelando le sue idee politiche.

“Lascio il Tg4 ed entro nel Pdl”. Un po’ come andare dalla cucina al soggiorno.

Il congedo di Fede: “Il Tg4 è la mia vita”. Infatti è durato troppo.

Il Führer diventa testimonial di uno shampoo. Hair Hitler.

Il volto di Adolf Hitler usato per reclamizzare uno shampoo. Butta giù dallo scaffale quelli delle altre marche.

La comunità ebraica si indigna: “Nessun campione omaggio?”

Obama: “Vogliamo ridurre gli arsenali di bombe atomiche”. Basta farne esplodere una.

Berlusconi pensa a un film sulla sua vita politica. Brivido quando si scopre che mamma Rosa è lui con la parrucca.

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Robinson

[Ricordiamo che stasera alle 21, come ogni venerdì. su Rai Tre torna Robinson, il programma di Luisella Costamagna con le battute di Spinoza dentro. I temi sono caldissimi: tasse e pornografia. Noi dello staff saremo su Facebook e in chat per seguire e commentare la trasmissione in diretta. A più tardi!]

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