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Modesta proposta per affrontare felicemente il Giorno dei Morti

Creato il 02 novembre 2010 da Sogniebisogni

Spirito da patashop

 

Il mese di novembre non è certo fra i miei preferiti. Per quel che mi consta sta lì solo per propiziare l’uscita del vino nuovo, tenendo separati ottobre e dicembre. Il mese del buio montante, delle tenebre alle quattro del pomeriggio, degli acquazzoni e degli umidificatori che puzzano sui caloriferi. Anche dicembre è così, ma a quel punto ci saremo già abituati e saremo impegnati a cercare parcheggi, regali e scampo dalla profetizzata catastrofe natal-capodannizia.
Il due novembre poi si festeggia il giorno dei morti, e io di morti ne ho fin troppi da festeggiare (forse sarebbe meglio dire “celebrare” ma il paradosso di festeggiare i morti mi strappa almeno un sorrisetto stasera, pensando a me che danzo con gli zombie come Michael Jackson). Non è un caso che questo blog sia stato aperto nell’Indiana, in un nevoso 2 novembre del 2003 e compia così stanotte sette anni di età. Avevo bisogno di impegnarmi a fare qualcosa che non fosse leggere Cavalcanti e guardare la neve ricoprire la mia Subaru parcheggiata sul vialetto.
La morte forse sarebbe più accettabile se non ci fossero i cimiteri. Perché per essere una civiltà che crede nella vita ultraterrena e persino nella resurrezione dei corpi, questi reclusori sembrano un po’ troppo tetri e definitivi. Troppo illuministi nella concezione da istituzione totale. E poi il décor suvvia: fiaccole rovesciate, teschi digrignanti, tibie, falci e clessidre. Tutto un armamentario che va bene per una casa dell’orrore di qualche luna park di paese frequentata da emo gothici un po’ rimbambiti. Pare che in questi luoghi le speranze di resurrezione siano scarse e le chiacchiere abbondino. I cimiteri sono freddi, scomodi, non ci sono posti a sedere e puzzano immancabilmente di cera e fiori marci. E poi tutte quelle foto con i nomi e le date mi ricordano troppo un procedimento di inscatolamento del tonno e dei sottaceti. Dovrebbero scriverci «Sogniebisogni -Scade il…» invece di «Qui giace Sogniebisogni». Fra l’altro, esattamente come succede alle librerie per Natale, i cimiteri sono vuoti e squallidi 360 giorni all’anno e iperaffollati a inizio novembre, con gente che litiga per le doppie file nei vialetti con la via crucis.
Propongo perciò di abolirli e sostituirli con qualcosa di diverso. I morti potremmo cremarli, disperderli qua e là nell’ambiente o portarci a casa le ceneri. I cimiteri potrebbero essere dei parchi dove andare a passeggiare con i bambini. E il culto dei defunti che veniva difeso persino da quell’irredento materialista di Foscolo? Spostiamolo su Facebook. Tanto anche lì tutti abbiamo già il nostro loculetto pronto con la fotina e la data di nascita. Basta aggiungere una data di morte (possibilmente dopo la morte) e il gioco è fatto. Invece di «Mi piace» mettiamo «Accendi un cero», nel caso che qualcuno, comodamente da casa, volesse venirci a trovare. Magari pure un’applicazione per mettere fiori qua e là. Pensate come sarebbe felice Mr. Zuckerberg: morti e vivi tutti stretti stretti nella stessa felice comunità 2.0. Questa sì che si chiama un’utopia!


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