Dal carcere Battisti reagisce con violenza inaudita
di Iannozzi Giuseppe
Napolitano torna a parlare di Cesare Battisti. Lo fa da Ravenna dove ha aperto le celebrazioni ufficiali per i 150 dell’Unità d’Italia: “Non siamo riusciti a far comprendere anche a paesi amici vicini e lontani cosa hanno significato”. Il capo dello Stato ha sottolineato: “In questa vicenda è mancato qualcosa alla nostra cultura e alla nostra politica per trasmettere, e far capire davvero, il senso di ciò che accadde in quegli anni tormentosi del terrorismo”.
Condanna severa, anzi severissima quella di Napolitano nei confronti del terrorismo armato ma anche un rimprovero contro la politica italiana, la quale, forse, non è stata capace di far comprendere appieno a “paesi amici e lontani” la pesante gravità che il terrorismo rosso ha rappresentato per l’Italia in quegli anni che oggi la Storia ricorda per essere stati di “piombo”.Dal carcere dove è ancora detenuto, Cesare Battisti, dopo aver appreso del ricorso italiano, è andato su tutte le furie reagendo con inaudita violenza, lasciando cadere quella sua maschera gommosa sempre pronta a ridicolizzare con smorfie clownesche persone e accadimenti. Per Peluso è difatti chiaro che “c’è un’assenza assoluta, oggi, di prove di rischio di persecuzione politica”, per cui l’estradizione in Italia di Battisti sarebbe più che mai fattibile.