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Nepal, Save the Children: “Cresce l’emergenza umanitaria dopo le nuove scosse di terremoto”

Creato il 14 maggio 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

“Le ultime scosse hanno complicato ulteriormente le operazioni di soccorso e assistenza in Nepal”. “Bisogna riuscire a raggiungere centinaia di migliaia di persone che potrebbero essere sorprese ancora senzatetto quando inizieranno le piogge monsoniche. Questo potrebbe provocare unanuova crisi umanitaria con il rischio di un aumento delle malattie”. A lanciare l’allarme è Delilah Borja, direttore di Save the Children in Nepal.

(nbcnews.com)

(nbcnews.com)

La terra continua a tremare in Nepal. Una nuova scossa di terremoto di magnitudo 7,4 ha colpito il Nepal martedì, già devastato da quello di 7,9 sulla scala Richter del 25 aprile (che ha provocato quasi mezzo milione di profughi interni, più di diecimila feriti e oltre cinquemila morti). A Kathmandu sono crollati degli edifici pericolanti. Il ministero dell’interno nepalese ha parlato di “almeno 57 morti” e 1.129 feriti. In India le vittime sarebbero “almeno 17” e sono stati coinvolti molti bambini nelle scuole e nelle abitazioni crollate. Così, nonostante le nuove scosse, Save the Children, insieme alle altre organizzazioni presenti in Nepal, sta cercando di accelerare i tempi nella distribuzione degli aiuti, per raggiungere le famiglie più a rischio, prima dell’arrivo della stagione dei monsoni. “Stiamo lavorando per fornire un rifugio temporaneo, cibo e acqua per le persone colpite dai terremoti, utilizzando anche elicotteri e asini per aggiungere le zone più impervie – spiega Borja -. Finora abbiamo raggiunto oltre 76.000 persone. Per poter continuare a sostenere i soccorsi e raggiungere le aree più lontane abbiamo bisogno di altri elicotteri”.

Molte famiglie scelgono di dormire nelle tende, in rifugi improvvisati o all’aperto piuttosto che a casa. Le loro abitazioni sono state danneggiate o distrutte e hanno paura di altre scosse di assestamento o di un altro terremoto. “A Kathmandu ci sono tende e teloni praticamente ovunque – ricorda il direttore di Save the Children in Nepal – Siamo moltopreoccupati per l’impatto emotivo subito dai bambini colpiti da questi terremoti e per l’angoscia che stanno provando ancora di più dopo le nuove scosse. Potrebbero volerci anni per recuperarli emotivamente. La seconda scossa ha infatti generato un nuovo livello di forte incertezza e chi è stato già colpito non sa se aspettarsi un’altra scossa mortale”. (ADNKRONOS)


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