Magazine Cinema

No, non sono un eccentrico – Glenn Gould

Creato il 26 dicembre 2011 da Maxscorda @MaxScorda

26 dicembre 2011 Lascia un commento

No, non sono un eccentrico
Dove mi e’ possibile, evito di usare il termine "genio" perche’ oggigiorno se ne abusa con la sola motivazione che le parole pare scarseggino e quelle che restano vanno urlate.
Evidentemente con Glenn Gould non e’ possibile farne a meno e nel suo caso forse non basta, essendo stato non solo uno dei piu’ grandi musicisti del secolo ma un innovatore ed un esecutore come raramente e’ possibile trovare e ricordare.
Il titolo di questa raccolta d’interviste, saggi, foto e considerazioni, puntualizza un celebre aspetto di Gould, quelle delle sue manie, dei suoi riti e delle sue eccentricita’ appunto ma nel cercare di giustificare alcuni comportamenti fuori dall’ordinario, Gould fornisce la chiave di lettura per comprendere cosa nella sua tecnica lo differenzi da chiunque altro.
"La mia musica nella mia immaginazione e’ contrappuntisticamente piu’ divisibile che per la maggior parte dei pianisti". Un’affermazione buttata li’ nel mezzo dell’autoanalisi per spiegare che, dalla postura alla gestualita’, non si e’ mai posto nelle condizione di riprodurre lo spirito e la tecnica dell’autore, Bach, Mozart o Beethoven che sia e con la sola gestione del ritmo, degli interstizi di silenzio tra le note, ha dimostrato come sia la melodia a dipendere dal tempo e non viceversa, rivoluzionando gli arrangiamenti e i tutti gli intendimenti a riguardo, al punto che a 23 anni con le "Variazioni Goldberg", deflagro’ nella musica e nella cultura popolare, scuotendo il mondo intero.
Ascoltando le incisioni o vedendolo in una delle innumerevoli performance televisive, si ode la voce immettersi nel tappeto sonoro come una terza mano, riproducendo una tecnica di stampo organistico come sua antica abitudine e divenire nuova linea melodica, praticamente interpolata.
"Quello che possiamo udire all’interno di noi non corrisponde necessariamente al risultato oggettivo prodotto" e pare che questa consapevolezza divenga un punto di svolta fondamentale tra gli artisti piu’ dotati, il momento in cui l’arte s’ammanta d’energia interiore e non piu’ esaltazione meccanica di un gesto o di una esperienza. 
Anche per questa ragione Glenn Gould nella sua interezza di uomo e artista, e’ una figura irrinunciabile e luminosa dell’arte, non solo quella musicale.
Libro di per se’ non fondamentale, raccolta anche ripetitiva di domande e risposte ripetute, con una lunga sezione arrangiata da Monsaingeon, amico e collaboratore qui in veste di curatore, forse con poca chiarezza e un po’ di superbia ma poco o molto che sia, la presenza di  Gould nobilita e giustifica qualunque testo lo riguardi.


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog