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Noi e Barney

Creato il 25 agosto 2010 da Parolecomplicate

Allora: è uscito da un po’ il trailer del film de “La versione di Barney”. A me non sembra male. Soprattutto l’attore, intendo. Non essendo più disponibile Mordecai Richler, la faccia da ebete di Paul Giamatti è esattamente quello che mi ero immaginato mentre lo leggevo. Sì, perché in realtà “La versione di Barney” è un libro. E’ un bellissimo libro, anzi. Parla di Barney, naturalmente: un conservatore canadese così stronzo, politicamente scorretto ed ironico da risultare irresistibilmente fico.

Il libro è famoso in Italia per tre cose. La prima è essere diventato un riferimento del reverse snobism, degli uomini di destra che se ne fottono del buonismo e quindi sono fichi: si vedano, da ultime, “Andrea’s version” sul Foglio o “La versione di Oscar” (nel senso di Giannino) su Radio24. La seconda è che è un libro che piace (pur senza venir capito) ad alcuni elettori di sinistra che leggono il Foglio e ascoltano Radio24 soprattutto per raccontare alle cene di essere aperti agli altri, di fottersene del buonismo e, in definitiva, di essere fichi. La terza è che, a differenza che in altri paesi, Barney non è riuscito a conquistare gli elettori di centro. Tempo fa, ad esempio, ho regalato Barney ad un mio amico che non si posiziona politicamente con molta chiarezza. Ogni volta che gli chiedo se l’ha finito di leggere lascia cadere la cosa e mi inizia a parlare di West Wing.


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