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Non c’è solo la statuetta di Priapo, da qualche giorno ce ne sono in giro qualche migliaio di un modello che porta fortuna, basta toccarla sulla schiena.

Creato il 10 maggio 2013 da Slasch16

imagesPer più di 50 anni mi ha divertito il suo cinismo e la sua ipocrisia riusciva a condensare persino la mafia in una battuta corrosiva come l’acido usato dai mafiosi per eliminare testimoni o nemici.
L’elogio del cinismo, il cinismo fatto persona.
Quella su Ambrosoli, che se l’andava cercando, è al livello delle donne stuprate che viaggiano con i tacchi, minigonna e tette in fuori. Anche loro se la vanno cercando e non sarà un Andreotti, impedito dalla livella, o i vari andreottini della pubblicità , della politica e della cosidetta società civile a portare loro solidarietà.
Se la vanno cercando.
Sono stato un paio di giorni in montagna e non ho comprato nemmeno il giornale, volutamente. Non ho guardato i tg e mi sono estraniato da tutto tanto sapevo perfettamente cosa sarebbe successo ma almeno mi sono risparmiato la veduta di Grasso che salta da un funerale all’altro con l’abilità di un trapezista senza nemmeno la rete di protezione.
Eh si, andare al funerale della Borsellino ed a quello di Andreotti è come toccare gli estremi dell’animo umano devastato dal cattolicesimo che attraverso la confessione tutto assolve e tutto cancella, anche gli omicidi di mafia, figuratevi se non assolve qualche ladro di Stato.
Persino la frase, delirante, di Lara Comi acquista un certo spessore se la si valuta nell’ottica del credente cattolico.
Ella non riesce a comprendere il gesto di Umberto Ambrosoli che al momento della commemorazione, indecente, di Andreotti da parte del Consiglio della Regione Lombardia ha abbandonato l’aula.
E’ morta una persona, ripeteva insistentemente la Comi, ed è qui che mi sono reso conto del male che la religione cattolica fa agli italiani, ai credenti tutti, quando rimette tutte le malefatte del genere umano al giudizio finale di Dio togliendolo dal giudizio degli uomini e della giustizia terrena.
Questo avviene da secoli, non si spiegherebbero altrimenti le messe in suffragio dei mafiosi defunti, i matrimoni ed i funerali di mafiosi conclamati e non ci si chiederebbe come sia possibile che Enrico De Pedis, detto Renatino, criminale della Banda della Magliana sia stato seponto all’interno della Basilica di Sant’Apollinare.
E’ da una vita che mi chiedo come possa un Dio, onnipotente,  così buono da perdonare assassini, pedofili, cardinali, piduisti, ladri, bancarottieri, di tutto e di più, permettere che un bambino muoia di cancro, sotto ad un bombardamento o per una sventagliata di mitra e che tutti questi assassini “sentano” che Dio è dalla loro parte.
Persino George Bush era convinto che Dio fosse dalla sua parte.
Che razza di Dio è? Un Dio fittizio creato ad arte da un sistema millenario per sottomettere e spaventare le masse soggiogandole con un aldilà, eterno, che ti punisce se hai la sfiga di non confessarti in tempo.
State tranquilli Andreotti sarà in salvo in paradiso le sue malefatte non le ha confessate a noi ma al parroco e questo gli ha garantito l’assoluzione.
Putroppo gli umani si sono sostituiti a Dio ed anche loro hanno voluto, chi più chi meno, portare la loro personalissima assoluzione se non addirittura gli onori ad uno dei personaggi più controversi ed immersi nellle porcherie peggiori che la politica e la parte malavitosa del nostro Paese ha prodotto dalla liberazione in poi.
Nato in una famiglia cattolica ho studiato dalle suore e dai preti, all’età di 13 anni mi si è accesa la luce e non ho creduto più a niente di ciò che arriva dalla religione, qualsiasi religione, perchè per me nessuna può giustificare i millenni passati il presente ed il futuro.
Diciamo che il cattolicesimo è la negagazione dell’esistenza di un Dio ed in modo particolare della sua perfezione.
Noi non siamo nè ad immagine nè somiglianti ad un simile Dio.
Camminavo in un sentiero di montagna e c’erano più chiesette e capitelli che castagni, quella della Natività, la Madonnina di qui e quella di là ed ad un certo punto mi sono imbattuto in un piccolo e bellissimo cimitero, quello del paesino ed ho pure fatto la fotografia.
Il primo primo pensiero che ho avuto è stato questo: se c’è un posto che può confermare il riposa in pace è proprio questo, più in pace di così è impossibile.
Anche nel paesino sperduto della montagna a livella ha fatto il suo dovere, li ha livellati tutti allo stesso modo. Ci ha pensato l’uomo, il credente, a rovinare tutto con tombe di famiglia da far invidia al cimitero Monumentale di Milano come se l’amore per il loro Dio fosse proporzionale alla grandezza ed alla maestosità della tomba.
Che differenza con i cimiteri dove le croci sono tutte uguali come dovrebbe essere al cospetto di un Dio qualsiasi.
Poi sono stato attirato da una scritta incisa nella pietra all’esterno del piccolo cimitero:
Ciò che sarete voi
noi siamo adesso
Chi si scorda di noi
scorda se stesso.
E’ un atto d’amore per i cari scomparsi o è un monito per chi è ancora in vita?
Subito ho pensato al frate invasato di Non mi resta che piangere, quello che apostrofa Troisi dicendogli perentorio: ricordati che devi morire! Troisi lo guarda stranito e questo alzando il tono gli ripete: ricordati che devi morire!
Troisi gli risponde, forse per calmarlo, si mo’ me lo segno.
Ecco noi viviamo in un mondo di merda grazie a questi qui, viviamo con l’incubo del peccato e del giudizio di Dio ma con un salvacondotto che se rispettato cancella come una spunga tutto l’orrore che il genere umano porta con se. Dal tradimento alla pedofilia, dall’assassinio alle ruberie, tutte le nefandezze dell’uomo vengono cancellate attraverso la confessione e l’assoluzione.
Quindi ruba, stupra, violenta creature, ammazza, evadi, comprati minorenni, insomma fai quello che vuoi e che ti aggrada di più in barba alla giustizia terrena tanto ci sarà comunque il paradiso per tutti quelli che se lo sono garantito con le offerte alla chiesa ed al vicario di Cristo.
Tanto siamo immersi in questo delirio generale che persino Grasso, ex procuratore antimafia eletto alla Presidenza del Senato, trova perfettamente normale presenziare al funerale della Borsellino ed il giorno dopo a quello di Andreotti.
Se non sciogliamo questo nodo, se non facciamo una scelta di campo limpida e netta non risolveremo mai i problemi che il sistema capitalistico globale e la democrazia ci pone.
Andreotti non solo è sopravvissuto a tutte le stagioni. Le ha condizionate e le ha governate confermando che il potere logora chi non ce l’ha, infatti Berlusconi è ben lungi dall’essere logorato, ha piazzato uno dei suoi alla commissione Giustizia.
Ma oltre ad essere intensamente cattolica la classe dirigente ( tutta) di questo Paese è profondamente scaramantica e si affida ai simboli portafortuna.
C’è chi ha la statuetta di priapo da far baciare alla fanciulle affinchè porti buono alla virilità dell’utilizzatore finale e c’è chi si farà la statuetta di Anfreotti con la gobba laminata in oro, antiusura, perchè porti buono alla propria carriera politica, imprenditoriale o mafiosa.
I mafiosi, che nei loro covi hanno sempre avuto una madonna protettrice, adesso avranno anche la statuetta di Andreotti per accarezzargli la gobba.
Dicono che porti buono, scommetto che Silvio ne ha già una nel salone delle feste.
D’altronde si è subito paragonato al migliore, pure Giulio incontrava Gelli spesso e volentieri.
A noi non resta che vedere la politica, quasi tutta, che si inchina ad uno statista che ha più ombre che luci e che si è fatto fischiare persino dai romanisti.



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