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Non saprei gestirmi

Creato il 19 luglio 2011 da Molipier @pier78

Una persona un giorno mi ha detto: “Tu non ti sai gestire, in senso generale“. Questa frase non è uscita dopo un’approfondita conoscenza o dopo un lungo dialogo e confronto. No, è arrivata dopo una telefonata, una sola, di circa un’ora, minuto più o minuto meno. Siccome non si tratta di una mente superiore, stento a capacitarmi delle sue abilità cognitive e comprendo, a distanza di tempo, i suoi evidenti limiti.

Non saprei gestirmi sapersi gestire Pensieri

E’ vero, a 33 anni vivo ancora in casa con i miei genitori. E’ una questione di comodità prima di tutto. Ma credo che la possibilità di poter scegliere cosa fare della propria vita sia un modo per gestirsi, aldilà delle apparenze. Non è che una persona possa definirsi cresciuta solo perchè vive da sola e non è nemmeno un valido metro di paragone.
Riguardo il mio lavoro, ho scelto quello che mi piaceva, ma ho scelto io e nessuno l’ha fatto per me. Ho abbinato l’utile al dilettevole. E’ stata una mia scelta di cui non mi sono mai pentito. Se mi fosse capitato di lamentarmi, è successo per la scarsità di domanda, non per altri motivi. Chi si è rivolto a me, tranne nel caso di un paio di imbecilli, non si è mai lamentato e il più delle volte ha apprezzato lo spirito con cui affronto ogni sfida, più o meno emozionante. Quello che faccio procura quasi la metà del fatturato del mio studio. Sorrido ai commenti di chi ancora, come battuta, sostiene la mia indolenza. Durante la giornata gestisco il mio tempo come meglio credo. Posso muovermi liberamente, posso anche passare delle ore a scrivere su Facebook o a leggere la Gazzetta. Ma alla fine della giornata, chissà come mai, i conti tornano quasi sempre. Forse perchè non mi spaventa lavorare in orari in cui gli altri preferiscono stare al bar, in piazza o beatamente distesi sul letto. Io magari spengo il computer alle 3 del mattino, stanco e soddisfatto di quanto ho prodotto. E trovo il tempo per telefonare al mio migliore amico, scrivere su questo blog, collaborare ad un blog più importante, scrivere su un altro ancora, studiare la programmazione e, quando capita, lavorare altrove per dare una mano ad un amico che ha necessità. Fino a poco tempo fa, prima di infortunarmi, riuscivo anche ad andare in palestra e giocare a calcetto. Le mie giornate sono di 24 ore come quelle di tutte le altre persone, ma riesco a gestire il mio tempo.

Può darsi che esca poco la sera o nel fine settimana, sempre per scelta. Ho appianato situazioni che potevano tendere al negativo, ho cancellato dalla mia vita persone che mi hanno deluso, ho riallacciato rapporti con altre che sembravano perse. Tento di programmare il mio futuro, per quanto possa essere difficile in questo grigiore economico.

E in tutto questo, io sarei quello che non si sa gestire. Va bene, va benissimo. La risposta ha lo stesso valore della persona che l’ha pronunciata e concludo usando ancora una sua frase.
Questione di punti di vista.

 

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