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Obama in Africa visita Goree, l’isola degli schiavi

Creato il 28 giugno 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

A pochi minuti da Dakar sorge un’isola, Goree, passata alla storia come “l’isola degli schiavi”. Ieri il primo presidente di colore degli Stati

Obama all'interno della House of Slaves Foto Pete Souza, White House

Obama all’interno della House of Slaves
Foto Pete Souza, White House

Uniti, Barack Obama, assieme alla consorte e alle figlie, ha visitato questo luogo, simbolo di una delle più grandi atrocità a cui l’umanità abbia mai assistito.

Solo una volta Barack aveva messo piede sul continente africano in qualità di presidente e ieri è iniziato il suo secondo tour africano che durerà una settimana. Dopo essere giunto in Senegal e aver incontrato il presidente senegalese Macky Sall, Obama ha raggiunto l’isola di Goree, a venti minuti da Dakar. Proclamata patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1978, l’isola è stata per decenni la casa di tutti quegli uomini che prelevati dalla loro terra d’origine venivano portati in America come schiavi. Dopo essere stata colonia portoghese nel ‘500 e poi essere passata definitivamente in mano francese, l’isola è stata la via che conduceva gli uomini vero l’inferno.

Il motivo alla base di tanta violenza? Le coltivazioni di canna da zucchero, di caffè e tabacco nei Caraibi e nelle Americhe. Le ricerche parlano chiaro: dodici milioni di uomini morirono per soddisfare i palati e i portafogli degli Europei.

La tratta degli schiavi però non è un fenomeno che si è esaurito con la sua soppressione. L’arretratezza del paese africano rispetto al mondo occidentale è figlia di quel periodo storico e di tutta quella forza lavoro che venne portata via dal proprio paese di origine. I Paesi che si affacciano sull’Oceano Atlantico sono quelli che hanno pagato lo scotto maggiore e continueranno a pagarlo anche in futuro.

Questo non è l’unico luogo infernale che Obama visiterà in questi giorni, difatti domenica sarà la volta di Robben Island, l’isola prigione in cui Nelson Mandela passò diciotto dei ventisette anni che trascorse in carcere. Dopo la visita di ieri il presidente ha dichiarato: “E’ una testimonianza di quello che può accadere quando non siamo vigili nella tutela dei diritti umani”. Historia magistra vitae.

Articolo di Alessandra Coppo


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