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Pantani: la verità sui test antidoping

Creato il 14 marzo 2016 da Retrò Online Magazine @retr_online

I test antidoping che esclusero Marco Pantani dal Giro d’Italia furono falsati su pressione della camorra. Il pm di Forlì Sottani ha confermato che fu un clan camorristico a far alterare i livelli di ematocrito del Pirata.

Madonna di Campiglio ’99

Pantani fu squalificato dal Giro d’Italia del 1999 dopo essere risultato positivo ad un controllo antidoping: il suo ematocrito superava dell’1,9% il valore consentito dall’UCI, che ai tempi era il 50%. Fino a quel momento il Pirata stava dominando il Giro, con imprese leggendarie sul Gran Sasso e ad Oropa, dove riuscì a recuperare il gruppo dopo un salto di catena e addirittura vincere la tappa. Alla luce delle indagini della Procura di Forlì, l’inizio dell’interminabile caduta del campione romagnolo fu causato dalle pressioni di un clan camorristico che minacciò un medico affinché falsasse i test. Queste nuove prove sono state raccolte grazie a delle intercettazioni che confermano le dichiarazioni di Renato Vallanzasca: il bandito aveva affermato che in carcere gli era stato consigliato di scommettere tutto il suo denaro sul rivale di Pantani, che sicuramente non sarebbe arrivato a Milano.

#premiumsport
“La camorra ha fatto perdere il Giro a Pantani”. Esclusiva intercettazione di una telefonata sospetta.https://t.co/tdrpTX6LK3

— PremiumSportHD (@PremiumSportHD) 14 marzo 2016


Ad affossare la carriera di Pantani e a rovinarne la vita fu dunque un giro di scommesse miliardarie che non poteva permettersi di far vincere lo scalatore di Cesenatico. La prova fondamentale per la Procura è il reiterato “si” di un affiliato alla domanda se il test fosse stato modificato o meno. Purtroppo essendo stato prescritto il caso nel 2014, le indagini di Forlì potranno soltanto essere archiviate dal punto di vista penale. Sul piano civile e sportivo, invece, si cerca di trovare uno spiraglio per riabilitare ancora di più l’immagine del Pirata.

È bene ricordare che, dopo quella dolorosa esclusione, Pantani fu additato come “dopato” da media e organizzatori a tal punto che fu escluso dal Tour de France per due anni di fila. La sua carriera ebbe un lento declino e abbandonato da tutti a parte la famiglia, il Pirata, invischiato anche in problemi di frode sportiva, iniziò ad imboccare quella spirale distruttiva che lo portò alla tragica morte nel 2004 per un’overdose di cocaina in circostanze poco chiare.

Se dal punto di vista legale sarà difficile punire, che almeno Marco cessi di essere sinonimo di doping e scorrettezza: ha dovuto subire troppo per avere come unica colpa quella di essere uno dei più grandi campioni del ciclismo, uno sport che troppo spesso è visto dall’opinione pubblica come un pozzo di bari e sostanze irregolari ma che è in gran parte sacrificio, dolore e fatiche eroiche.

Tags:ciclismo,cronaca,doping,Marco Pantani,morte Pantani,Pantani,Pirata,sport

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