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Parliamo di counseling… e arte

Creato il 30 maggio 2015 da Fasterboy

Parliamo di counseling… e arteIn questi ultimi anni, anche in Italia, si è molto parlato del counseling come tecnica di aiuto e sono sorte molte scuole di formazione per counselor.
Però ancora poco si è compreso cosa davvero è e fa un counselor. Per questo ho sentito la necessità di scrivere qualcosa che facilitasse la comprensione dell'attività che svolge questa figura professionale.
Il Counseling è una "relazione d'aiuto", dove il counselor, attraverso delle tecniche, aiuta un'altra persona a trovare le risorse dentro di se per affrontare in modo più consapevole la propria vita ed affrontare le proprie difficoltà.
E' al contempo un sostegno ed un orientamento per la vita del cliente.
E' interessante riportare quanto scritto sul counseling da Rogers, ovvero che: "il punto focale è l'individuo, non il problema. Lo scopo non è quello di risolvere un problema particolare, ma di aiutare l'individuo a crescere affinché possa affrontare sia il suo problema attuale che quelli successivi in maniera più integrata."
Tra gli obiettivi del counseling vi è il miglioramento delle competenze relazionali e comunicative, aumentare la conoscenza di sé, la propria autoconsapevolezza, imparare a gestire lo stress, ed imparare a superare momenti di difficoltà. Il counselor è un tecnico che deve essere adeguatamente formato e per questo anche in Italia vi sono numerose Scuole specializzate. Il corso di solito ha durata triennale.
Il counseling si differenzia dalla psicoterapia perché non si fa carico direttamente del problema del cliente, ma cerca di aiutarlo a capire come affrontarlo. E' bene precisare che il counselor non opera sulle "patologie"; la sua è un'attività di aiuto e consapevolezza di sé.
Il counselor ascolta il cliente ed attraverso il colloquio di counseling e l'utilizzo di altre tecniche lo aiuta a definire il problema ed a trovare le risorse personali per superarlo e per migliorare la consapevolezza di se stesso e delle proprie risorse.
Vi sono diverse tecniche di counseling, ma tutte orientate a comprendere lo stato di bisogno di una persona che è un fenomeno complesso e richiede, in chi se ne occupa, competenza di ascolto e capacità di gestione della relazione di aiuto.
E l'arte? Migliaia di opere d'arte dai greci in poi sono rappresentazioni degli dei, delle scene olimpiche, di grandi sfide degli uomini contro gli dei, di battaglie tra le divinità, di episodi dove l'uomo incontra la divinità.
L'artista, creando l'opera vi ha sicuramente trasposto i propri sentimenti e le proprie emozioni. Se l'opera riesce a trasmetterci questi sentimenti diviene "un'opera d'arte universale" perché tutti noi sentiamo, ammirandola, qualcosa che ci emoziona profondamente.
Si possono usare molte di queste immagini mostrandole ai partecipanti per stimolarne l'interpretazione, non con l'occhio del critico d'arte, ma per scoprire e fare emergere emozioni, sensazioni, aspetti di sé sconosciuti o rimossi.
Interessante è anche usare gli arcani maggiori dei Tarocchi, che possono suscitare meccanismi di identificazione e/o di insight, che permettono di accrescere la propria consapevolezza.
Il coinvolgimento diretto dei partecipanti, attraverso l'uso di tecniche non troppo pesanti da seguire e che aumentano l'attenzione verso i contenuti più veri e profondi di ciascuno ed il confronto con gli altri, permettono di stimolare l'attenzione verso contenuti motivazionali spesso nascosti.
Lo scopo finale di queste tecniche non è fornire una soluzione ad un problema, ma sviluppare un'attività di empowerment personale che metta in grado la persona di attivarsi poi in modo autonomo, là dove si trovi ad affrontare problemi, difficoltà e momenti di stress.


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