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Parto in acqua: sì o no? I benefici, per mamma e bebè

Creato il 13 marzo 2015 da Conservazionecordoneombelicale @SorgenteSalute

Il primo parto in acqua ebbe luogo oltre 30 anni fa. Da allora, molte ricerche hanno confermato le potenzialità del parto in acqua, benefico sia per la mamma che per il neonato. Vediamo insieme alcuni vantaggi e benefici di partorire in acqua. 

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Di: Redazione

Il primo parto in acqua avvenne nel  1983, ad opera di Michel Odent, secondo cui partorire in acqua avrebbe apportato una serie di benefici e vantaggi alla futura mamma. Riducendo lo stress del travaglio, infatti, la gestante sarebbe andata incontro ad un parto decisamente più tranquillo.

Secondo diverse ricerche europee, i tassi di mortalità perinatale del parto in acqua non si discostano molto da quelli del parto tradizionale. Anzi, sono molte le ostetriche ed altrettanti i ginecologi che dichiarano che l’acqua ha un grande potenziale, che è quello di ridurre lo stress dato dal dolore del travaglio, consentendo alla futura mamma di rilassarsi. Tra i benefici del parto in acqua, pertanto, si ricordano:

  • Il maggiore rilassamento: il contatto con l’acqua porterebbe la gestante in uno stato di rilassamento maggiore rispetto a quanto avviene nel parto tradizionale. Ciò è dovuto sia alla presenza dell’acqua calda, che stimola a rilassarsi, sia all’effetto del galleggiamento, che riduce il peso corporeo ed offre una maggiore libertà nei movimenti.
  • Una riduzione del dolore: anche se il dolore del parto è comunque elevato, il galleggiamento favorisce le contrazioni dell’utero, rilassa i muscoli e migliora la circolazione del sangue, inibendo anche il dolore attraverso il rilascio di endorfine.
  • Un tempo di travaglio più breve: sulla base di ricerche effettuate nel corso degli anni, rispetto al parto tradizionale, il tempo di travaglio in acqua sarebbe più corto e minore sarebbe anche la richiesta di farmaci analgesici e/o anestesia.

I vantaggi, però, non riguardano solo la mamma, ma anche il bebè, che attraverso il contatto con l’acqua calda viene rassicurato e rasserenato: ricordiamo, inoltre, che l’acqua è un ambiente noto al bambino, che per i nove mesi di gravidanza vive nel sacco amniotico, e questo significa che il trauma dell’uscita dal ventre della mamma è di gran lunga minore.

Per maggiori informazioni sul parto in acqua, sui suoi benefici, e sulla sua applicazione, è consigliato chiedere un consulto al proprio ginecologo di fiducia.


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