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Patate viola fritte (vitelotte)

Da Zibaldoneculinario
Ho scoperto dell'esistenza delle patate Vitelotte frequentando il blog di Terry, fonte inesauribile di novità e informazioni circa ortaggi e frutti insoliti.
Grazie a lei ho iniziato anche ad utilizzare in cucina i topinambur e conosciuto Giò, una ragazza che coltiva queste patate come hobby e che mi ha dato la possibilità di assaggiarle.
Questa patata, dal colore blu-viola all'interno, ha una buccia marrone-blu e una polpa farinosa.
E' ricca di antociani (utili per la loro loro attività antiossidante e antiradicali liberi) e di amido, per questo si presta bene per un purè dal colore sorprendente o per la preparazione di gnocchi davvero originali.
Pare che questa la pianta sia una varietà antica, semiselvatica e venga dal Sudamerica, ma viene coltivata in Francia, dove non è difficile trovarla in vendita col nome di pomme de terre negresse.
La pianta è molto resistente sia alle malattie che alla siccità, per contro, i tuberi sono abbastanza piccoli, di varia forma, scarsa produttività per questo forse è poco diffusa.
L'ho già utilizzata in diverse preparazioni, ma non sempre è evidente il suo caratteristico colore (il sapore è pur sempre ottimo!), così ho voluto provarle fritte tipo chips che avevo visto sempre da lei....

Patate viola  fritte (vitelotte)
Ingredienti
Patate viola  fritte (vitelotte)
patate viola
olio di arachide
sale di Volterratimo essiccato
Scaldare l'olio in una pentola a bordi alti alla temperatura di 180-200°c non di più!
Pelare le patate, tagliarle molto sottili con una mandolina, lavare con acqua corrente e asciugare su carta assorbente.
Patate viola  fritte (vitelotte)
Friggere poche fette per volta.
Scolare e asciugare l'olio su carta assorbente e solo ora salare con sale di Volterra (lo prediligo sui fritti perché è molto fine e si scioglie subito) e cospargere di timo essiccato.
Come si vede nella foto, le ho servite con quenelle di maionese a cui ho miscelato grana grattugiato e rucola tritata molto bene!

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