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Per una politica d'impresa: grillini nuovi teatranti

Creato il 22 aprile 2012 da Tiba84
Per una politica d'impresa: grillini nuovi teatrantiLa crisi della politica non conosce fine, e l'uscita comune di Alfano Bersani e Casini (rapidamente rinominati ABC) sul finanziamento ai partiti ha segnato lo sprofondamento abissale della rappresentatività dei partiti. Rivotarli sarà dura, sarà imossibile. Fra tutte le cose che potevano affermare per giustificare il rimborso elettorale, come al solito hanno scelto quella che conferisce loro tutti i diritti senza alcun dovere.
E sono le incapacità decisionali, quindi, a scavare questa distanza: l'incapacità di ridurre i rimborsi al minimo indispensabile, l'incapacità di ridursi i salari e i benefit, l'incapacità di ridurre il numero dei parlamentari: niente tali, e tutto continua così. Come possano nella loro condizione di privilegio rappresentare i cittadini, è cosa oscura.
La resistenza strenua della Lega Nord di fronte alla negazione completa dei suoi valori e delle sue idee politiche, è il secondo aspetto della condizione politica italiana. Esempio di un giustificazionismo che supera ogni immaginazione. In fretta e furia, infatti, i politici della lega stanno cercando di darsi un'aria di ripulitura, come se bastasse cacciare il tesoriere senza chiedersi chi l'abbia messo lì e chi l'abbia sostenuto e, infine, chi abbia beneficiato dei suoi illeciti.
L'abisso leghista esemplifica la politica italiana: rutti e gestacci in sostituzione di qualsiasi pensiero intelligente. Ai cittadini restano i rutti, il vergognoso show politico che a qualcuno farà sorridere, e poco altro. Perché dietro ai rutti c'è un pensiero che ripete: la politica è il nostro affare!
Grillo è il "nuovo" (???) che avanza.
Nuovo non è, se non per il fatto che ha colto due aspetti fondamentali: l'economia di casta e l'arroccamento senza dialogo.
Soprattutto in un periodo di crisi il pensiero di Grillo colpisce come una mannaia nell'immaginario comune. Soprattutto perché unisce due aspetti, quello pre-politico (siamo cittadini incazzati, ve la faremo pagare) a quello puramente politico. E se è positivo che anche gli scontenti trovino una forma di partecipazione politica (ricordo che il non voto ha comunque finanziato i partiti politici in questi vent'anni), d'altro canto non si può non sottolineare un problema democratico in Italia. Perché quando l'attacco alla politica diventa la corsa per sostituirsi ad essa, spesso si vuole solo dare l'impressione che tutto cambi. E tutto resta uguale.
Pensate ancora una volta alla Lega Nord, che riscosse un primo grande successo sulla scia di Tangentopoli e che oggi si è rivelata per un partito peggiore di quelli coinvolti nello scandalo di vent'anni fa. Tra vent'anni cosa potremo dire del Movimento 5 Stelle?
Per una politica d'impresa: grillini nuovi teatrantiPerché gli aspetti pre-politico e politico del movimento di Grillo sono tutt'altro che rivoluzionari. Quello pre-politico, perché Grillo è un buffone che diverte le folle e che, quando suscita uno sbalzo di indignazione serio, lo fa pro domo sua: mi sono sempre chiesto come potessero fare, tutti quelli che ridono agli spettacoli del comico, a continuare a votare Berlusconi e compagnia. D'altro canto anche la politica del M5S ha un rilievo molto basso, quasi a dimostrare che non basta voler fare politica per riuscire ad incidere.
Per questo mi inquieta, più che rassicurarmi: e a Grillo preferisco quei gruppi di cittadini che stanno attenti alle politiche civiche, ma che non vogliono partecipare immediatamente allo spettacolo teatrale, né alla corsa all'oro.
Se la pre-politica di Grillo è una "buffonata", anche la politica non è altro che una ripetizione di quella corsa al Bene Comune che eguaglia la politica italiana. E si perdono, quindi, quei due aspetti pro-positivi che anche Grillo avrebbe potuto rappresentare.
In due parole: noi non faremo nessuna rivoluzione, perché rinfrescati dall'allegria di Grillo; i grillini non realizzeranno nessun cambiamento della politica, perché troppo intenti a ripercorrere i sentieri dei propri predecessori.
C'è un problema di democrazia in Italia, perché la politica è diventata un'impresa. E un'impresa senza leggi. Grillo latita, e non abbiamo avuto il coraggio di uccidere i nostri padri...

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