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Perché il latte NO

Creato il 23 giugno 2011 da Jibril84

Quando ero carnivora non riuscivo a capire perché ci fossero “alcuni vegetariani” che non mangiavano nemmeno i derivati. Immaginavo una motivazione per le uova (anche se era quella sbagliata), ma per il latte proprio no: il latte non uccide la mucca, quindi perché non berlo?
Ho passato poi un anno e mezzo da vegetariana, durante il quale non ho fatto praticamente altro che leggere libri e siti internet sul vegetarismo e l’antispecismo. Ed ecco che finalmente ho visto il collegamento…

Schematizziamo un po’ le motivazioni per non fare più uso di latticini (neanche quelli provenienti da aziende cosiddette “bio”).

MOTIVAZIONI ETICHE

1) La produzione di latte causa sofferenza

Perché il latte NO
Per quanto a me possa sembrare incredibile, ci sono tantissime persone che pensano che le mucche producano il latte sempre, come fosse una caratteristica della specie. Ovviamente, come tutti gli altri mammiferi, le mucche producono latte solo dopo il parto. Quindi, c’è solo un modo per rendere continua la produzione di latte: rendere continuamente gravide le mucche. Il/la vitello/a viene quasi subito tolto/a dalla madre, causando quindi un trauma a entrambi.
Questo ciclo infinito di gravidanze e parti, inoltre, non è per nulla salutare per la mucca, che viene munta per mesi dopo ogni parto, ovvero per molto più tempo di quanto ne richiederebbe l’allattemento di un vitello. A causa di questo sfruttamento, spesso le mammelle si infiammano per le mastiti.

2) La produzione di latte causa morte
Se la mucca “da latte” partorisce una vitella, questa viene avviata alla “carriera” della madre. Viene ingravidata artificialmente e, dopo 4-5 anni di gravidanze e parti, quando sarà del tutto esausta e non più abbastanza produttiva, sarà mandata al macello. Una mucca potrebbe vivere fino a 20 anni.
E i vitelli maschi? Inutili, non produttivi, vengono uccisi quasi subito dall’allevatore stesso o venduti a un macello. Ovviamente questo accade anche negli allevamenti “bio”, che non possono certo permettersi il lusso di mantenere un animale senza un ritorno economico.

MOTIVAZIONI SALUTISTICHE

1) Ad ogni specie il suo latte

Perché il latte NO
L’essere umano è l’unica specie che beve latte di un’altra specie e per di più dopo l’età dello svezzamento.
Il latte di mucca serve a far crescere un vitello, così come il latte di una donna serve a far crescere un bambino.
Il latte di mucca non è nutrizionalmente migliore di quello di altri animali: è semplicemente più abbondante, di conseguenza più remunerativo. E’ solo un business.

2) Il latte è una delle principali cause di osteoporosi
Ok, vi vedo tutti scettici. “Ma come?? Il latte contiene calcio!”. Purtroppo sull’osteoporosi e sul calcio è stata fatta una massiccia  campagna di disinformazione, complici le aziende produttrici di latte, che ovviamente cercano di tirare l’acqua al loro mulino. Cosa dite? Lo sto facendo anche io? Beh, io non ho nessun ritorno, gli allevatori sì. A chi credere quindi?
Il calcio nelle ossa c’è già. Ciò che causa l’osteoporosi non è una bassa quantità di calcio assunta con l’alimentazione, ma la quantità di calcio che dalle ossa se ne va a causa delle troppe proteine assunte con l’alimentazione. Il latte, essendo un alimento che serve a far crescere velocemente un neonato, contiene quantità spropositate di proteine, che per essere smaltite necessitano di calcio. Ma dove lo trova il calcio il nostro organismo? Ovviamente nelle ossa.
E l’osteoporosi è solo una delle malattie che recentemente si stanno riconducendo al consumo di latte…

3) Il latte contiene: pus, antibiotici, sangue, feci, …
Le mastiti delle mucche causano produzione di pus e ferite alle mammelle, quindi spesso nel latte ci finiscono pus e sangue. E’ stata addirittura stabilità una quantità massima di pus ammesso nel latte…
Le condizioni in cui sono tenuti gli animali, poi, non sono certo le più igieniche, quindi spesso anche le feci finiscono nel latte. E’ recente la notizia della diffusione del batterio “Escherichia coli”, il quale vive nella parte inferiore dell’intestino degli animali. Facciamo 2+2.
I batteri possono essere resi innocui dalla pastorizzazione del latte, ciò non toglie che il pus nel latte ci sia lo stesso, anche se “sterilizzato”.
Ci sono poi gli antibiotici: continuamente somministrati alle mucche, dato che spesso si ammalano, passano nel loro latte e dal latte al corpo di chi lo beve, causando resistenza agli antibiotici.

MOTIVAZIONI ECOLOGICHE e ripercussioni sui DIRITTI UMANI

L’impatto ambientale degli allevamenti è ormai cosa (quasi) nota e non riguarda solo la produzione di latte, ma tutto ciò che ruota intorno allo sfruttamento degli animali per il cibo. Per i pascoli, vengono abbattute le foreste. Per dar da mangiare ad animali che finiranno nello stomaco degli esseri umani del “primo mondo”, si coltivano campi su campi con cereali che potrebbero essere usati per sfamare gli esseri umani del “terzo mondo”. Per dissetare gli animali d’allevamento si sprecano risorse idriche enormi.
Gli animali d’allevamento, inoltre, sono responsabili della maggior parte delle emissioni di metano (uno dei gas responsabili dell’effetto serra) del mondo.

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Per approfondire:

www.infolatte.it
Maggiori dettagli sull’argomento.

Anne Laroche de Rosa – Il Latte un alimento da evitare
Purtroppo non l’ho ancora letto, ma qui si possono trovare una recensione e degli estratti dal testo: www.veganitalia.com/modules/news/article.php?storyid=1217

Jeremy Rifkin – Ecocidio
Sull’impatto ambientale degli allevamenti



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