Maurizio Landini ‘lancia’ la coalizione sociale contro le Riforme ammazza-welfare di Matteo Renzi. Una rete che passa dalla FIOM per arrivare a SEL cercando di intercettare il malcontento di alcuni settori Pd ed i restanti ‘pezzi’ di ciò che è rimasto a sinistra del Partito Democratico.
Il segretario Fiom però non si candida, si sta ritagliando il posto di Padre fondatore, forse chissà.. mirando alla segreteria CGIL, in un futuro di scontri sociali duri tra governi e sindacati.
Da tempo sogno un Partito Progressista in grado di fare proposte di Sinistra, non retoriche, non ideologiche, solo di buon senso. Per fare questo serve (ahimè) un leader che sappia comunicare. Al momento non c’è. E questa nuova iniziativa rischia di essere il solito ‘rassemblement’ di residuati bellici post-comunisti. Per di più senza l’unico leader naturale, capace di comunicare bene, ovvero Landini stesso.
Spero di essere smentito nei fatti. Al momento il progetto non sembra di così ampio respiro ma nei prossimi mesi magari cambierà.
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