Magazine Diario personale

Perché sto dalla parte degli uomini?

Da Pkiara

Sto dalla parte degli uomini. Non si fa, lo so. Ma... Sì, insomma, mi capita sempre più spesso di sodalizzare con loro, specialmente se non son fatti di carne e sangue, bensì di carta e inchiostro o fotogrammi. In "Tutti pazzi per amore", io stavo dalla parte di Paolo (interpretato da Emilio Solfrizzi): quella Laura non la potevo soffrire. Eppure, Paolo di colpe ne aveva...
Ho letto un libro poco tempo fa, dal titolo "Se fosse tutto facile" (che, ovviamente, mi fa pensare subito alla canzone di Fiorella Mannoia con Noemi). L'autrice è, come vi avevo accennato, Maria Daniela Raineri. La storia è raccontata dal punto di vista maschile. Anche qui, lungi dall'essere un angelo il protagonista-narratore, io provo un irresistibile impulso a schierarmi con lui. Quella Valentina è così... isterica, incostante... uff, come la si sopporta una così?
E poi Soul Kitchen, visto ieri sera. Lui sarà poco affidabile e certo puzzerà di patatine fritte, visto il lavoro che fa, ma lei è così... così snob, antipatica, insensibile che ho finito per amare lui e consigliargli di mandarla a quel paese subito subito subito...
E io? Io sono come le donne dei film e dei libri? Cioè insopportabile? E incosciamente lo so e quindi mi schiero col nemico? Ma le donne sono veramente così o questo è il modo con cui il sesso dominante ci dipinge per farci fare una pessima figura persino con le nostre simili? Che qualcuno mi aiuti a rispondere a questi interrogativi.


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