Magazine Diario personale

Perle di saggezza

Da Abattoir

800A sui muri chi e ti pisciasti in capu! : P I’m lost without you 21millimetri contro lo stato I remember you… Giggia ce tenpo per ridere tu hai solo paura di amarmi!!! – no… non ti amo. pagherete caro pagherete tutto

Queste frasi, parole, esclamazioni sono solo una minuscola manciata di esempi, frasi scritte con gioia e con rabbia su muri, saracinesche o marciapiedi delle nostre città. C’è voglia di esprimersi, anche se non sempre sappiamo come farlo; capita che la gente avverta qualcosa dentro, ma non sappia come comunicarlo, altri invece hanno solo voglia di andare controcorrente, sporcare dove è vietato sporcare; inciviltà senza una vera ragione e, quindi, nessuna riflessione alla base delle azioni, pur avendo a disposizione i mezzi per lasciare un segno.

Io ho iniziato da piccolo ad avvertire questo impulso, ricordo che la prima cosa che ho scritto, e che scrivevo ovunque, su fogli, sui vetri sporchi delle automobili e sui banchi con le penne, le matite e gli uniposca, era “CIAO”, semplice e diretto. Chiaramente, con l’andare del tempo, si scoprono le parole sporche, e i messaggi prendono colore, si passa agli sfottò e agli insulti, credo che il semplice provocatorio “SCEMO CHI LEGGE” stia sempre al primo posto.
Man mano che cresciamo, conosciamo il mondo, apprendiamo nuove nozioni e di conseguenza i messaggi che vogliamo lanciare/lasciare mutano, arricchendosi di altri colori. Purtroppo spesso sono colori neri macchiati di parole razziste e antisemite, ben diverse dalla semplice rabbia – queste per mio principio ho evitato di riportarle tra gli esempi qui sopra.
Infine, dopo tutto il resto, l’amore regna sovrano sempre! Sono tantissime le frasi dedicate al proprio lui/lei, l’euforia porta a scrivere a caratteri cubitali la propria felicità, il primo anno di vita insieme o una semplice dichiarazione d’amore; eclatante è stato il caso – ma non unico in questo genere – di un innamorato che per farsi perdonare dalla sua lei ha scritto con spray un lunghissimo messaggio su un tratto di strada urbana.

È una di quelle cose che non segue periodi o mode, nè clima, anche ora in pieno agosto ragazzi col favore delle tenebre appendono teli bianchi sopra i cavalcavia e scrivono messaggi, attaccandoli ai cancelli delle scuole o sui muri di cinta di ospedali.
Non finiranno mai di scrivere, nemmeno se dovessero finire i muri.


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