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Phi Phi Don e Phi Phi Leh

Creato il 15 aprile 2015 da Alessio Sebastianelli @bastianatte

Tuttavia anche per chi, come il sottoscritto, non ha tanto tempo a disposizione, vale comunque la pena di programmare una gita giornaliera in questa località. A Patong ci sono moltissime agenzie, spesso anche convenzionate con gli alberghi e le guesthouse, che organizzano escursioni giornaliere nella regione, e ovviamente quella alle isole Phi Phi è una delle più pubblicizzate e gettonate; girando un po' tra queste agenzie è possibile spuntare buoni prezzi, tuttavia è bene tenere a mente che differenze di prezzo cospicue possono derivare dal tipo di imbarcazione che viene usata per raggiungere la destinazione, e visto che le due isole non sono proprio vicinissime a Phuket conviene comunque scegliere un tour che metta a disposizione un'imbarcazione veloce. Io ho prenotato il tour direttamente nel mio hotel di Patong.
Si può in effetti visitare le Phi Phi in giornata anche autonomamente, ma il prezzo non sarebbe inferiore e lo sbattimento invece parecchio poiché si dovrebbe raggiungere Phuket Town, prendere il battello per Phi Phi Don (le varie agenzie vendono anche questi biglietti) e una volta lì trovare qualcuno che ti porti in giro per l'isola e nella vicina Phi Phi Leh, che è disabitata e parco nazionale e richiede una tariffa di ingresso per essere visitata (che nei tour organizzati è compresa nel prezzo).

L'attraversamento di metà del grande golfo di Phangnga, visto che le Phi Phi si trovano praticamente a metà strada tra l'isola di Phuket e la costa a sud di Krabi, richiede quasi un'ora, però la vista è incantevole grazie alle molte isolette che punteggiano l'imboccatura del golfo, il suo interno (come la grossa e montagnosa La prima fermata del motoscafo è stata è stata lungo la costa sud-occidentale dell'imboccatura della baia
Circa alle 8 di mattina del mio secondo giorno a Patong dunque, un minibus è venuto a prelevarmi direttamente nel mio hotel e, dopo aver concluso il giro per raccogliere gli altri partecipanti, mi ha portato direttamente al porto di Phuket Town, più precisamente in un area privata dove vengono fatte convogliare le centinaia di persone che partecipano alle varie escursioni, suddividendole in gruppi.
Le guide, dopo averci offerto la colazione, ci hanno quindi raccolto per spiegarci l'itinerario che avremmo seguito e come era organizzata la giornata, per poi farci salire su un grande e potente motoscafo da 40 posti circa, che subito dopo ha lasciato il porto per lanciarsi in mare aperto.
Ko Yao Yai) e la zona di mare a sud di Phuket. Lo Dalam, una delle due grandi baie che caratterizzano Ko Phi Phi Don, dove le coste a strapiombo e il fondale relativamente basso permettono di fare un po' di snorkeling facile e sicuro, ma non per questo meno affascinante, in mezzo a una miriade di pesci di ogni tipo (pinne e maschera erano forniti dagli operatori sul motoscafo). A poca distanza da lì c'è inoltre una piccola spiaggia frequentata da gruppi di scimmiette che all'approssimarsi del motoscafo si manifestano per venire a raccogliere le noccioline lanciate dalle barche dai turisti (nessuna però approda) e farsi fotografare.

Phi Phi Don è sostanzialmente composta da due corpi principali montagnosi (che portano il nome di La spiaggia di Pur mangiando velocemente però, il tempo che mi rimaneva prima di dover rimontare sul motoscafo per riprendere il tour è stato insufficiente a esplorare per bene il villaggio e le due spiagge, ma soprattutto, per paura che ripartissero senza di me, mi sono dovuto fermare a metà della salita che porta al
Ko Nok e Ko Nai) uniti da una sottile striscia pianeggiante di sabbia, ed è proprio in questo punto che sorge quello che viene comunemente chiamato "villaggio Tonsai", ovvero un affollato e caotico agglomerato di strutture principalmente turistiche (ristoranti, bar, guesthouse, hotel, negozi, agenzie, locali notturni...) che riempie tutta la striscia affacciandosi quindi su entrambe le baie principali dell'isola, la suddetta Tonsai, sulla quale sorge anche il piccolo molo dove attraccano i battelli del trasporto passeggeri, è anche la seconda fermata del tour organizzato, dove in uno dei ristoranti che si affacciano sul mare (tipicamente sono delle strutture aperte in legno a due piani) ci è stato servito un pranzo a buffet abbondante e abbastanza soddisfacente. Lo Dalam e la viewpoint, un punto panoramico da cui si dovrebbe godere di una magnifica vista su tutto l'abitato, le due baie e la penisola montagnosa di Ko Nok (un po' è stata anche colpa della stretta struttura labirintica del villaggio che mi ha fatto perdere tempo nel trovare la strada per l'imbocco della salita). Tonsai, con due bellissime e lunghe spiagge.

Dopo pranzo dunque si punta dritti verso Phi Phi Leh, la più piccola delle due, che è disabitata e formata da coste alte e frastagliate di una bellezza struggente. L'isola si trova solo qualche chilometro a sud della maggiore ed è letteralmente presa d'assalto dalle imbarcazioni dei tour organizzati o dalle Per prima cosa il nostro motoscafo si è accostato alla Viking Cave, una grotta dove all'ingresso si notano varie strutture in legno per la raccolta dei nidi di rondine (che vengono consumati a peso d'oro nei ristoranti cinesi di Bangkok), per poi dirigersi verso la prima delle due stupende lagune che caratterizzano l'isola: L'attrazione più famosa della zona però è l'altra laguna, quella per cui tutti vengono qui, che si trova nella parte opposta dell'isola: La sosta a Maya Bay è abbastanza lunga e permette non solo di fare il bagno e rilassarsi qualche minuto sulla spiaggia, ma lascia il tempo anche di avventurarsi per il sentiero che si inoltra nella fitta vegetazione tropicale, costeggiato dalle alture rocciose, che in qualche minuto (sono solo poche centinaia di metri in effetti) sbuca sulla costa opposta proprio in corrispondenza della baia di
long-tail-boat che partono dal villaggio Tonsai, ma, come detto sopra, è parco nazionale e richiede una tariffa d'ingresso per essere visitata.
Ao Pileh. Qui si transita attraverso degli stretti passaggi (ingombri di barche) godendosi le scogliere a strapiombo e l'acqua turchese.
Ao Maya. Resa famosa oltremisura dal film "The Beach", questa baia è ora la punta di diamante delle attrazioni turistiche della regione, ed è vero che a qualsiasi ora del giorno la sua spiaggia di sabbia bianca e le sua acque di un azzurro intenso pullulano di barche e di persone, ma è talmente bella che anche con quella confusione non può fare a meno di conquistare chiunque.
Pileh.


L'ultima parte della giornata, lasciate le Phi Phi, l'abbiamo passata su un'altra isoletta, poco più di uno scoglio in realtà (sul volantino c'è scritto Ko Khai, ma l'isola con questo nome segnalata da google maps non è quella su cui ci trovavamo, che a mio avviso era situata verso la parte meridionale dell'isola di Phuket, forse è Ko Khai Nok, a metà tra Phuket e Ko Yao Yai), sulla via del ritorno al porto di Phuket.
Quest'isoletta è piccolissima e ha solo la funzione di far passare ai turisti un po' di tempo sulla spiaggia o sulla sdraio sorseggiando una bibita (nella parte centrale vi sono alcuni bar e negozietti di souvenir) e io che non amo stare sdraiato in spiaggia senza far niente mi sono annoiato abbastanza un'ora e mezza lì, però la sabbia, l'acqua e il panorama sulle altre isole del golfo erano comunque fantastici.
L'escursione è durata per l'intera giornata e sono ritornato in hotel ben oltre il tramonto, l'organizzazione è stata perfetta e non si è verificato nessun contrattempo o situazione spiacevole. L'unico appunto che si può fare e che quasi tutte le tappe vengono passate in maniera un po' frettolosa e se uno volesse un po' più di tempo per godersi qualcosa che lo ha colpito questo non c'è; tuttavia io avrei volentieri evitato la tappa nell'ultima isoletta per avere a disposizione un tempo maggiore per esplorare il villaggio Tonsai con i suoi dintorni e quindi salire con calma fino al punto panoramico. E' anche vero però che, come ho detto, per vivere appieno la bellezza delle Phi Phi bisognerebbe soggiornarvi qualche giorno, e se non si ha tanto tempo a disposizione questa escursione giornaliera è il modo migliore per fare comunque la conoscenza con quei luoghi stupendi.



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