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Piccolo è bello: l'alternativa locale, Helena Norberg-Hodge

Da Artigianauta
.....Mentre le imprese più piccole che operano sul mercato nazionale continuano a pagare le tasse, le corporation transnazionali possono cambiare le loro attività in un attimo per evadere le imposte. Il potere dei governi diminuisce quindi sempre di più, perché vedono diminuire le entrate fiscali. Gli stati nazionali diventano così sempre più poveri e i governi si vedono costretti a ridurre la spesa pubblica per la sanità, il welfare, l'istruzione e altri servizi pubblici.
Poiché le politiche economiche spingono le grandi corporation a setacciare il mondo intero alla ricerca di risorse e di mano d'opera più economiche, gli standard socio-ambientali sono stati progressivamente abbassati per attirare gli investimenti di capitali.
Il risultato è che siamo bloccati in una corsa al ribasso in cui tutti perdono: il diritto al lavoro, la coesione sociale, l'ambiente e gli standard più basilari della democrazia e della libertà, tutti sono minacciati. L'ironia è che pagando le tasse sosteniamo le stesse forze responsabili di mettere a rischio le nostre comunità, la sicurezza del lavoro e la protezione dell'ambiente.
Il lavoro sta diventando sempre meno sicuro e siamo costretti a fare rapidi cambiamenti in cerca di occupazione, in termini di spostamenti fisici e di riqualificazione professionale. Chi conserva il lavoro viene sottoposto a uno stress sempre maggiore, con sempre meno tempo per se stesso, per i figli e per i piaceri della vita. Persino nei paesi nordici più ricchi, come la Svezia, la Norvegia e il Canada, in cui fino a poco tempo fa i senza tetto e la povertà dichiarata erano fenomeni sconosciuti, iniziano a comparire segni di gravi problemi sociali.
In quanto fattore del processo di globalizzazione, la produzione viene spostata nelle aree a basso costo del terzo mondo e dell'Europa dell'Est. L'aumento di investimenti incontrollati in queste aree ha causato un caos finanziario e tracolli economici come quelli verificatisi in Messico, Estremo Oriente, America Latina e Russia.
L'aumento della povertà nel sud del mondo è enorme: milioni di persone vengono cacciate dalle campagne nella speranza di trovare nelle città migliori condizioni di vita. La televisione, la pubblicità e il turismo dipingono la vita nelle città occidentali e la cultura consumistica come più desiderabili. I giovani sono molto vulnerabili a questi messaggi dei media e vengono convinti a rifiutare la loro cultura, soprattutto il lavoro nelle campagne: la pesca e l'allevamento sono oggi considerate occupazioni sporche e primitive.....

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