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Quali beni culturali per Firenze,anzi per il Sindaco Renzi?

Creato il 17 novembre 2012 da Firenze5stelle @firenze5stelle

L’evento kermesse Florens 2012, che si è concluso il giorno 11 novembre scorso, ha fatto praticamente da palcoscenico culturale al “Modello Italiano”, al punto 2., del programma di Renzi candidato premier ovvero a dire: come a Firenze sono stati gestiti i beni culturali così dovrà essere in tutt’Italia !

Quali beni culturali per Firenze,anzi per il Sindaco Renzi?Siamo consapevoli delle ristrettezze economiche in cui il  MiBAC e tutte le attività culturali versano ormai da anni, ma la soluzione di far intervenire il privato, esonerandolo giustamente dall’onere fiscale, nell’organizzazione di iniziative culturali, può rischiare di fare del patrimonio nazionale (tutelato dall’articolo 9 della Costituzione) una “macchina per fare soldi lo sostiene, in questi brutali termini per esempio Matteo Renzi. 

L’equilibrio tra pubblico e privato è molto, troppo delicato e non si può accusare pubblicamente il MiBAC di pesante burocrazia oppure asserire, come ha fatto il Ministro Passera, che la partita tra cultura e economia “è troppo importante per lasciarla solo ai sovrintendenti”.

Sono questi che hanno garantito la consevazione e la tutela del patrimonio – bene o male – sino ad oggi.

E’ invece stata la politica, a partire dalla riforma del titolo V della Costituzione, che ha separato, sciaguratamente, tutela da valorizzazione.

Ed ora, che non c’è un appiglio legislativo valido nè denari, si vuole stornare la valorizzazione al privato accusando il ruolo stesso che lo Stato, attraverso le sovrintendenze, esercita, come presidio di tutela, sul territorio.

Se la burocrazia – e ce ne è tanta – col suo “linguaggio borbonico” soffoca il MiBac e le sue funzioni territoriali, dall’altra, con il suo linguaggio spicciolo e capriccioso, il Sindaco Renzi – che è così tanto interessato alla sua Firenze che se ne è andato a Roma nel momento in cui si parlava di Uffizi e Nuovo Teatro del Maggio davanti al Ministro Ornaghi – cerca, alla fin fine, la mercificazione del patrimonio artistico; mercificazione che viene spacciata per investimento ed innovazione.Quali beni culturali per Firenze,anzi per il Sindaco Renzi?

Il nostro sindaco vuole fare l’americano a tutti costi, e non sa che il modello di conservazione dei beni culturali, e non il conservatorismo come lui sostiene, è divulgato e appreso in tutto il mondo come esempio cui riferirsi, e con tutti i limiti del caso, certamente.

Vede caro Renzi, lei potrà dire tutto quello che vuole al di fuori delle ideali cerchie murarie di Firenze, ma non può raccontare troppe panzane ai fiorentini. 

Se vuole usare la città, il suo patrimonio – come del resto sta facendo – solo per sponsorizzare se stesso e la sua campagna elettorale, lo faccia, ma non irriti la sensibilità cittadina sulle questioni che attengono le sue bellezze artistiche.

Abbiamo avuto in passato altri sindaci, molto più colti di lei, che veramente conoscevano e difendevano il patrimonio universale di questa città.

Non abbiamo pregiudizi sul finanziamento dei privati nel settore dei beni culturali, temiamo invece certe forme di deregulation americanizzanti come da lei propinate: non è che il patrimonio culturale deve salvare l’economia di un Paese, se no lo si mercifica banalmente.

La mercificazione dei beni rari mette a repentaglio la loro stessa sopravvivenza, facciamoci attenzione.

Ed alla fine diventa anti-economica. 

Su questi temi, caro Sindaco, ci risentiremo presto.

Approfondimenti :

Armiero M., “Arte, una questione politca. Tomaso Montanari: la cultura non può essere un fatto privato”, Corriere del mezzogiorno, 13 novembre 2012.   “Musei, patrimonio da rivoluzionareLa Nazione Firenze, 11 novembre 2012.    

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