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Quando il gioco si fa duro...i duri vanno a fare shopping!

Da Romina @CodicediHodgkin
lunedì, 04 luglio 2011

Quando il gioco si fa duro...i duri vanno a fare shopping!

Sabato, approfittando dei saldi, io e Maschio Alfa siamo andati a fare shopping.
Lo scopo principale era trovare qualcosa di chicchettoso da mettere per il battesimo di Nipotonzolo Numero Tre, del quale, modestamente, saremo i padrini...
Onde evitare di girare a vuoto, decido di provare a colpo sicuro nel mio negozio preferito.
La commessa, non so perchè, si fa un'idea sbagliata di me e, fraintendendo completamente l'occasione, decide di mascherarmi da uovo di Pasqua.
In dieci minuti mi costringe a provare, uno via l'altro, una serie di abiti tutti volant, fiorellini, merletti e fru-fru vari. Tutto nei toni più zuccherosi possibile.
Voi non avete idea. Ho visto cose che voi umani non potete immaginare. Non solo la fantasia e le decorazioni erano inequivocabilmente da uovo di Pasqua, ma anche il taglio era quello! Io penso che dentro un abito del genere, anche Kate Moss sarebbe sembrata un fiasco di chianti con una coccarda.
Ad un certo punto dico basta.
La commessa si presenta con l'ennesimo vestito da "casa nella prateria" con fantasia psichedelica e io mi impongo. NO. C'è un limite a tutto, per cortesia.
"Non lo vuoi provare?"
"Assolutamente no."
"Ma sei sicura? Con gli altri stavi carina!"
"Ne terrò conto per carnevale"
"Ma ai battesimi vanno questi vestiti, tutti colorati e decorati, se poi mi dici che tu sarai la madrina..."
Evito di farle notare che non ho mai visto madrine vestite come sbandieratori del Palio di Siena. Lei si guarda intorno e fa:
"Non so cos'altro farti vedere..."
"Lì vedo una serie di decini di tubini uno più delizioso dell'altro..."
"Ma il tubino è banale, è serio..."
"Il tubino va bene sempre. E poi mica lo prendo nero..."
"Umh. Aspetta."
Torna con una serie di tubini tra le braccia. Escluso quello bianco a cuoricini, quello con le stelline, quello con le bestiole e quant'altro...finalmente mi decido.
Tubino bianco con una bella fantasia floreale. Una cosa allegra ma discreta ma che va bene anche ad una come me, che con l'abbigliamento opta per il "fly down".
La commessa, tuttavia, sembra piuttosto delusa. L'idea che mi rifiutassi di vestirmi da cocorita proprio non le andava giù. Decide allora di occuparsi della scelta delle scarpe. 
Dato l'andazzo con i vestiti, direte voi, si è presentata con le pantofole di rubino di Dorothy...no.
Si presenta con un sabot di vernice rosso fuoco, tacco 25 e plateau di circa 3cm. Una roba che avrebbe fatto impallidire anche il più spavaldo dei sadomasochisti, figuratevi la sottoscritta.
Mi costringe a provarli. Mi tiro su in piedi e barcollo. Si da il caso, infatti, che la suola della scarpa fosse convessa, con un allegro effetto "cavalluccio a dondolo".
"Ma ti stanno benissimo, vatti a specchiare!"
Il metro e mezzo che mi separava dallo specchio è stato il più lungo della mia vita. Arrivare incolume, nonostante l'andatura da dromedario zoppo, è stato un traguardo.
"Ti piacciono?!"
"Abbia pazienza. Lei mi ci vede a camminare sul pavimento di marmo della chiesa con un neonato in braccio con queste scarpe?! Mica per niente, se mi faccio male io, pazienza, se mi scapicollo con tutto il pupo è un altro paio di maniche"
Alla fine, con buona pace della commessa, ho optato per un sandalo con il tacco alto ma che mi consente di non camminare come un cavallo.
Diciamo che alla fine ho risolto tutto...e alla fine anche con grande soddisfazione.
E'proprio vero: quando il gioco si fa duro...i duri vanno a fare shopping!!

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